Meta di Zuckerberg sta valutando un nuovo sistema di token virtuali. Ecco di cosa si tratta.
La novità arriva dal Financial Times che in un articolo ha raccontato come dopo il fallimento riguardante il progetto della valuta digitale, Mark Zuckerberg sia tornato all’attacco con un’idea simile ma sostanzialmente diversa. Sembra infatti che Meta stia valutando la possibilità di creare una valuta virtuale alla quale legare altri servizi finanziari. Un progetto impegnativo che entrerebbe a far parte del metaverso sul quale Zuckerberg sta lavorando da un po’ di tempo.
Come funzionerebbero i token della nuova valuta di Zuckerberg
Secondo i progetti di Mark Zuckerberg, in cantiere c’è al primo posto la creazione del metaverso, un universo fatto di mondi virtuali a cui servirà un’intera struttura per esistere.
E, all’interno della stessa saranno necessarie le valute. In tal senso, sempre secondo quanto riportato dal Financial Time, i token lavoreranno in modo diverso rispetto alle valute precedentemente bocciate. In pratica, fungerebbero essi stessi da valute e tutto senza appoggiarsi sulla blockchain.
Sarebbero infatti controllate dalla società, rivelandosi, di fatto, simili a quelli che si usano nelle app di gioco e che pertanto sono ormai considerate sicure.
Sono inoltre in cantiere dei social tokens (o reputation tokens), ovvero dei contributi che verrebbero stanziati agli utenti per premiarli di determinati contributi o che, in alcuni casi, potrebbero essere legati alla monetizzazione dei contenuti dei vari creator o a determinati influencer. Le possibilità in gioco sono davvero tante, molte delle quali tutte da studiare.
Perché il progetto delle valute non è mai andato in porto
Sebbene fosse già strutturato, il progetto di valuta digitale nato nel 2019, non ha mai visto la luce per via dell’opposizione da parte delle banche centrali e delle autorità di regolamentazione.
La preoccupazione maggiore era infatti quella di andare incontro ad un’instabilità del sistema finanziario e di correre il rischio di riciclaggio di denaro o di furto dei dati personali.
Un problema che i nuovi token salterebbero del tutto, mostrandosi quindi più agevoli e attuabili. E tutto con minori complicazioni. Un’operazione sicuramente importante e che ha ancora molta strada davanti ma che, almeno dalle premesse, sembra poggiare su basi solide.