Cos’è il whistleblowing? Tutto sullo strumento che combatte gli illeciti sul lavoro

Cos’è il whistleblowing? Tutto sullo strumento che combatte gli illeciti sul lavoro

Cos’è il whistleblowing? Ecco tutto quello che c’è da sapere sullo strumento di denuncia più importante che abbiamo in ambito lavorativo.

Il whistleblowing è uno strumento molto importante, che tutti dovrebbero conoscere dal primo giorno che mettono piede nel mondo del lavoro. Consente, infatti, di combattere ogni tipo di illecito: dagli abusi di potere ai comportamenti che danneggiano l’ambiente e la salute pubblica, passando per le discriminazioni e le molestie. Vediamo cos’è e come funziona.

Whistleblowing: cos’è e come funziona

Approvato in Italia il 15 novembre del 23 ottobre 2017, il whistleblowing è un importante strumento per gli enti pubblici, le amministrazioni private, i dipendenti e i lavoratori autonomi. Si tratta, infatti, di una corsia preferenziale attraverso la quale tutti possono segnalare comportamenti illegali, non etici o non conformi alle normative che si verificano sul posto di lavoro.

Per comportamenti illeciti si intendono: frodi finanziarie, discriminazione o molestie, abusi di potere o comportamenti non etici da parte di superiori o colleghi. E ancora: violazioni delle normative in materia di sicurezza sul lavoro, rischio per la salute pubblica o per l’ambiente oppure qualsiasi altra pratica illecita/non etica che possa danneggiare l’attività, i lavoratori o i cittadini.

Il whistleblowing è un processo estremamente sicuro, che mette al riparo il segnalante da discriminazioni o ritorsioni come il workplace bullying. La segnalazione, infatti, è anonima, tutelata dalla legge, si può presentare tramite piattaforma dedicata ed è gestita esclusivamente dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).

Whistleblowing, cosa accade dopo la segnalazione

Una segnalazione di whistleblowing può essere presentata all’ANAC da: dipendenti pubblici, lavoratori subordinati di soggetti del settore privato, lavoratori autonomi, collaboratori, liberi professionisti, consulenti, volontari, tirocinanti, azionisti e soggetti che si occupano di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza.

Ovviamente, la segnalazione viene valutata e approfondita e avrà un seguito solo se conforme a quanto stabilito dalla legge. Fino al 2022, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha ricevuto 347 denunce inerenti diversi settori, come: appalti pubblici, procedure concorsuali e gestione delle risorse pubbliche. Il 49% di queste denunce sono state archiviate per mancati riscontri, mentre il 36% sono state trasmesse agli uffici competenti.