WhatsApp cambia ancora: al via l’integrazione con le altre chat

WhatsApp cambia ancora: al via l’integrazione con le altre chat

Novità su WhatsApp: adesso sarà possibile l’integrazione con le altre chat. Vediamo cosa significa e cosa cambierà.

Ancora una novità su WhatsApp: la piattaforma ha dato l’ok per l’integrazione con altre chat. Una nuova funzione che dovrà essere attivata dagli utenti, ma che garantirà una specie di comunicazione circolare con le altre piattaforme, senza più vincoli. Vediamo cos’è e come funziona.

WhatsApp: al via l’integrazione con le altre chat

WhatsApp si è piegato alle volontà delle normative europee e ha dato l’ok per l’integrazione con le altre chat. In sostanza, coloro che hanno scaricato l’applicazione sul proprio smartphone o su altri dispositivi potranno inviare e ricevere messaggi e altri contenuti da una piattaforma all’altra, senza più alcun vincolo. Ovviamente, si tratta di una funzione che deve essere attivata dagli utenti.

Allo stesso modo, le società che gestiscono le altre chat dovranno fare richiesta di apertura, in modo da essere integrate a Whatsapp. Quest’ultima impiegherà al massimo tre mesi per compiere le verifiche del caso e dare parere positivo o negativo all’annessione.

Per altre chat, è bene sottolinearlo, si intendono piattaforme come Telegram, Signal, Viber e tutte le altre che ne faranno richiesta. Quando la funzione sarà accettata da WhatsApp, l’utente potrà attivarla e visualizzarla in una voce dedicata nelle impostazioni. Ovviamente, se non si desidera aggiungere l’integrazione si è liberissimi di farlo.

Non solo l’integrazione: ecco l’altra novità

Per accettare l’interoperabilità con le altre chat, coloro che hanno scaricato WhatsApp prima del 15 febbraio 2024 riceveranno una notifica con la relativa accettazione delle nuove condizioni di servizio. Quanti, invece, l’hanno installata dopo il 15 febbraio hanno già acconsentito in automatico.

Un’altra importante novità da segnalare riguarda la soglia di utilizzo, che in tutta Europa scenderà a 13 anni. Fino ad oggi, in alcuni Paesi, l’età minima per l’utilizzo era fissata a 16 anni.