Torna di moda il ‘wangiri’: cos’è e come funziona la truffa dello squillo senza risposta che spaventa gli italiani.
C’è chi lo chiama ‘wangiri’, chi preferisce la definizione di ‘ping call’. Una cosa è certa: si tratta di un fenomeno tornato di moda e che ogni giorno importuna centinaia di persone in tutta Italia. Tra le tante trappole digitali, le truffe che sono state create per defraudare gli utenti più ignari, quella del ‘wangiri’ periodicamente torna a preoccupare gli italiani. Difendersi da questo tipo di trappola è infatti difficile. Ma in cosa consiste e cosa possiamo fare per non cascarci?
Cos’è e come funziona il ‘wangiri’
Il termine deriva da una parola giapponese, il cui significato può essere tradotto con “uno squillo e riattacco“. Si tratta a tutti gli effetti di quel tentativo di truffa che si basa sugli squilli senza risposta. In maniera molto banale, i malintenzionati fanno partire delle chiamate random verso i nostri telefoni. Ma la chiamata dura molto poco, il tempo di uno squillo prima di mettere giù.
L’intenzione dei truffatori non è quella di indurci a rispondere alla chiamata (non a caso le telefonate arrivano spesso durante la mattinata o nel cuore della notte). L’obiettivo è invece convincerci a richiamare il numero sconosciuto, puntando tutto sull’istinto di curiosità che spesso prende il sopravvento anche sulla prudenza.
In questo modo, molte persone finiscono per richiamare i numeri in questione (che spesso hanno un prefisso straniero e possono essere provenienti da vari luoghi nel mondo, da Cuba alla Tunisia, passando per la Moldavia). Ed è a questo punto che si consuma la truffa. Queste telefonate finiscono per costare infatti 2 euro circa ogni 10 secondi di chiamata, e durano diversi secondi, considerando che dall’altra parte del telefono non c’è nessuno.
Alla base della truffa c’è infatti l’utilizzo di sistemi di robocall che permettono di far partire e gestire in maniera automatica e in contemporanea centinaia di chiamate in tutto il mondo. In questo modo i criminali riescono, praticamente senza fare alcuna fatica, a rubare moltissimo denaro ai malcapitati, costretti poi a trovare una brutta sorpresa all’arrivo della bolletta telefonica.
Come difendersi dalle ping call
Ovviamente non esiste un metodo in grado di mettere totalmente al sicuro da questo tipo di truffe. Certo, potrebbe aiutare prendere l’abitudine di non richiamare immediatamente un numero sconosciuto, specialmente se proveniente dall’estero. Ma questo non sempre è possibile. C’è chi consiglia di essere anche più drastici, bloccando direttamente le chiamate internazionali, o chiedendo al proprio operatore di interdire quelle provenienti da specifici prefissi. Questo potrebbe però finire per bloccare anche delle telefonate del tutto legittime e magari anche importanti.
Per questo motivo la soluzione più pratica, e per certi versi saggia, è la prima, quella che porta a evitare di chiamare numeri sconosciuti dall’estero che abbiano fatto un solo squillo. Anche perché, se si trattasse di una telefonata importante, proverebbero a richiamarvi pochi minuti dopo, o magari lascerebbero un messaggio in segreteria. Inoltre, esistono delle app in grado di filtrare le telefonate spam, dando l’opportunità di sapere in pochi secondi se chi ci ha chiamato fa parte di una lista di numeri truffaldini o meno.
La prudenza in questi casi non è mai troppa. Gli strumenti per poterci difendere sono a nostra disposizione. Non resta che imparare a utilizzarli per evitare di cadere in una truffa pericolosa e soprattutto di alimentare operazioni criminali fraudolente che danneggiano tantissime persone in tutto il mondo.