Il Giardino Pantesco Donnafugata: un’area verde sull’isola di Pantelleria. Ecco come visitare questo luogo straordinario protetto dal FAI.
Il Giardino Pantesco Donnafugata è un angolo verde nel cuore dell’isola di Pantelleria. Scopriamo di più su questo gioiello del turismo siciliano.
Il bene
Il Giardino Pantesco Donnafugata si trova nel cuore dell’isola di Pantelleria. Protetto da un muro di pietra lavica murata a secco con pianta circolare, ospita un’antica varietà di arancio che continua a dare frutti nonostante le difficili condizioni climatiche. Questo ingegnoso sistema di coltura riesce infatti a proteggere l’albero di agrumi dalle due minacce più dannose alla sua sopravvivenza: il vento e la scarsità d’acqua. L’agrume che ospita è un secolare arancio dolce della varietà Portogallo, più precisamente Citrus aurantium varietà dulcis o Citrus sinensis. Originario della Cina, venne poi introdotto in Spagna e in Portogallo all’inizio del sec. XIV e da lì giunse anche in Sicilia (in siciliano: “partuàllo”). Questo tipo di arancio è ricco di semi ma anche di succo zuccherino e si sviluppa su più tronchi fino ad occupare tutta l’area disponibile al’interno delle mura. Il giardino, insieme ai dammusi e ai muretti a secco, rappresenta un elemento caratteristico del paesaggio dell’isola di Pantelleria, testimonianza della dedizione all’agricoltura del luogo. Il bene è stato donato al FAI nel 2008 dalla storica azienda vinicola siciliana Donnafugata.
Come arrivare
Il Giardino Pantesco Donnafugata si trova a Contrada Khamma nell’Isola di Pantelleria – Trapani. Le indicazioni per raggiungerlo sono reperibili cliccando qui.
Informazioni e orari
Il bene è visitabile soltanto tramite visite guidate su prenotazione da luglio a settembre, dal lunedì al venerdì, con partenza alle 9.30 dalle Cantine Donnafugata, in Contrada Khamma. L’escursione dura all’incirca un’ora.
Il numero di telefono per contattare il bene è 0923 915649 e l’email [email protected]. Per ulteriori informazioni visitare il sito http://www.visitfai.it/giardinopantescodonnafugata/ o www.donnafugata.it.