Visitare Brugnato, uno dei borghi più belli d’Italia

Visitare Brugnato, uno dei borghi più belli d’Italia

Uno dei Borghi più Belli d’Italia in provincia di La Spezia

Visitare Brugnato per addentrarsi nella storia di una delle più antiche diocesi liguri ed assaggiare le celebri torte d’erbe di campo, tipiche della cucina ligure.

Il nome e la storia

Brugnato deve il suo nome all’albero di susine che nel dialetto di questa zona vengono appunto chiamate brigne. L’albero delle brigne cresce spontaneo in tutto il territorio che circonda il borgo, costituendo oltre al toponimo principale della zona, anche il suo simbolo araldico.
Brugnato nacque tra il Settimo e l’Ottavo secolo dopo Cristo intorno all’antichissima abbazia di San Colombano. I monaci longobardi che vi dimoravano diedero vita ad una comunità coesa e operosa, che nel giro di pochi anni bonificò gran parte dei terreni acquitrinosi e malsani che costituivano la pianura.
Nel Dodicesimo secolo la comunità viene riconosciuta come Diocesi sotto l’Arcidiocesi di Genova e diventa un centro commerciale molto rilevante, situato tra la costa di Levanto e le Cinque Terre, tappa obbligata per chi volesse raggiungere la Pianura Padana attraverso gli Appennini oppure, al contrario, chi volesse raggiungere il mare attraverso il ponte romanico sul fiume Vara che faceva parte della strada tra Pontremoli e Sestri Levante.

Visitare Brugnato, nel Parco Naturale Montemarcello – Magra

Brugnato presenta un centro originario di forma ellittica, che fu costruito intorno e a protezione della cittadella vescovile al centro della quale si ergeva la Cattedrale.
La Cattedrale è ancora l’edificio più importante del borgo e fu costruita accorpando i resti di due chiese preesistenti, di cui una addirittura risalente all’epoca bizantina. Attraverso gli spessi cristalli infissi nel pavimento, dal piano di calpestio attuale della Cattedrale è possibile ammirare i resti archeologici sottostanti alla navata centrale.
Il Palazzo Vescovile, che storicamente accoglieva i Vescovi di Brugnato e il loro seguito, attualmente ospita il Museo Diocesano del borgo. Vi si potranno ammirare gli antichi appartamenti del Vescovo nonché una interessante collezione di argenterie liturgiche e dipinti di scuola genovese secentesca.
I piatti tipici del borgo sono i celebri ravioli di carne, di cui si ha notizia documentata fin dal diciannovesimo secolo, e le torte rustiche ripiene d’erbe di prato.