Alle radici industriali della Lombardia
Visitare Brienno restituirà la consapevolezza che nei piccoli borghi montani non sopravvivono soltanto la flora, la fauna e i tradizionali prodotti alimentari italiani, ma anche le antiche vestigia talvolta ancora in uso dell’attività industriale italiana.
La lavorazione del Ferro e il Vaso Re
Le colline e le montagne intorno a Brienno, in provincia di Brescia, sono ricche di ferro e questo metallo ha rappresentato e rappresenta anche al giorno d’oggi la principale risorsa del territorio.
Fin dalla remota antichità a Brienno (il cui nome vuol dire “torrente delle miniere”) si è estratto e lavorato il ferro. Se in epoca romana venivano ancora utilizzati strumenti rudimentali come incudine e martello, grazie all’arrivo dei monaci Benedettini nel X secolo fu introdotta la rudimentale tecnologia della ruota a pale. A questo periodo risalgono infatti i primi lavori di costruzione del canale noto tutt’ora come Vaso Re e destinato a controllare le acque del torrente Brigna. Sul Vaso Re sarebbero state costruite le ruote a pale che avrebbero alimentato fucine e mulini che esistono tutt’ora e che è possibile visitare lungo un interessantissimo percorso tematico che comprende la Fucina Museo e il Mulino Museo che produce ancora, attualmente, la tradizionale farina da polenta.
Visitare Brienno per mangiare casunsei, polenta e spongada
La polenta di Brienno viene arricchita con l’ottima cacciagione che si può reperire nei pressi del borgo e con i formaggi che vengono prodotti a partire dal latte degli alpeggi estivi. Il formaggio di Malga che si produce sugli alpeggi è un tipo di formaggio che prevede l’utilizzo di latte crudo appena munto arricchito soltanto da caglio animale o vegetale. Il primo piatto tipico di Brienno sono i casunsei, ravioli ripieni di carne e conditi alla maniera più classica: burro, salvia e formaggio. A conclusione del pasto si mangia la spongada, una focaccia semplicissima e molto morbida a base di farina, uova, burro, zucchero e sale.