Il 17 settembre 2016 il sindaco di Roma Virginia Raggi celebrerà la prima unione civile gay della capitale nelle stanze del Campidoglio
Dopo l’approvazione della nuova legge in Parlamento, la prima unione civile gay del comune di Roma verrà celebrata da Virginia Raggi, sindaco della capitale, che il 17 settembre 2016 nelle sale del Campidoglio unirà in matrimonio due uomini. Il giorno successivo, il 18 settembre 2016, sarà il turno di un’unione tra due donne che verrà invece celebrata dall’assessore alla Roma Semplice, Flavia Marzano: “L’appuntamento – ha fatto sapere l’assessore – è per le 9 di mattina nella sala Rossa”.
Le unioni civili nel Lazio
La prima unione civile di tutto il Lazio in realtà si è svolta lo scorso 31 agosto 2016 ai Castelli Romani in località Rocca di Papa: Dopo quindici anni di amore Alessandro e Bobby, due parrucchieri del paese, hanno finalmente coronato il loro sogno d’amore e sono convolati a nozze.
La celebrazione delle unioni civili avviene in applicazione alla legge Cirinnà entrata in vigore il 5 giugno scorso che disciplina la materia a livello nazionale: il testo è stato approvato a Montecitorio con 372 voti a favore, 51 contrari e 99 astenuti.
Il primo ministro Matteo Renzi quel giorno pubblicò su Facebook una sua foto con l’attivista Alessia Ballini, morta nel 2011, che citava:
“È un giorno di festa per tanti, oggi. Per chi si sente finalmente riconosciuto. Per chi vede dopo anni che gli vengono restituiti diritti talmente civili da non aver bisogno di altri aggettivi Per chi stanotte ha fatto fatica a prendere sonno, per chi da giorni ci scrive chiedendo dove festeggiare, per chi semplicemente non sta più nella pelle. È un giorno di festa per tanti, oggi. In queste ore decisive tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia. E questo mi basta. Perché le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie. Per chi ama, non per chi proclama Scriviamo un’altra pagina importante dell’Italia che vogliamo – ha aggiunto -. Lo facciamo mettendo la fiducia perché non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti. Lo facciamo con umiltà e coraggio. Ma lo facciamo adesso perché in Italia non è più possibile continuare a rinviare tutto”.
Virginia Raggi, che allora era ancora Sindaco di Roma, in quei giorni era intervenuta a Radio Città Futura sul tema delle unioni gay e aveva dichiarato: “Chi si candida a sindaco annunciando di non rispettare la legge, non si può dire che presenti il suo miglior biglietto da visita. Francamente un obiettore di coscienza su questi temi non l’avevo mai sentito. Un sindaco deve solo applicare la legge, anche se va detto che ad oggi i comuni non sono chiamati a celebrare i matrimoni gay. Noi possiamo celebrare unioni civili, non matrimoni gay. Quando sarà, se sarà, si vedrà”.