Come costruirsi un orto verticale low-cost
Produrre il cibo che si consuma è sicuramente uno dei modi migliori per risparmiare e mangiare sano allo stesso tempo. Specie chi ha uno spiccato pollice verde adorerà quindi l’idea dello skyfarming, la coltivazione verticale. Su larga scala, questo concetto punta alla creazione di grattacieli coltivati che rendano le città autosufficienti. Ma si può anche dare vita a una vertical farm in casa, ovviamente di dimensioni ridotte. Sono ancora in pochi ad averlo fatto, ed esistono vari metodi scarsamente testati o certificati. Vediamo i migliori in circolazione.
Vertical farm in casa con bottiglie di plastica
Il professore belga Willem Van Cotthem ha progettato un sistema a basso costo per mezzo di semplici bottiglie di plastica tagliate. I contenitori fai-da-te possono essere sistemati su un pannello con anelli porta-bottiglia disposti su più piani. Oppure, dentro scaffali con appositi buchi messi uno sotto l’altro all’interno di un mobile. Per prima cosa, la parte superiore va rimossa e poi inserita sul fondo. La bottiglia va riempita di concime, terriccio e acqua. Ovviamente si possono usare anche altre cose, come secchi, barattoli, lattine, contenitori di yogurt, botti di legno. Per ulteriori informazioni, a questo link il blog (in inglese) del professore.
Altri metodi di coltivazione verticale
Un altro pioniere del settore è Matt Farrell, che ha una coltivazione idroponica in casa. Ciò significa che ricicla acqua di scarto facendola depurare dalle piante stesse. Coltiva basilico, rucola, lattuga e cavolo senza pesticidi nè sostanze chimiche, per rivenderli a prezzi competitivi. Il metodo è più dispendioso di quello di Van Cotthem, perchè si serve di un sistema di tubi. Le colture crescono direttamente dentro l’acqua, inserite dentro buchi creati in uno strato di materiale isolante. Il materiale si trova al di sopra di una vasca d’acqua, pompata e poi recuperata dai tubi. Se messe su scaffali, le vasche costituiranno appunto una vertical farm.