Perché Johnson ha riaperto tutto nel Regno Unito nonostante la variante Delta del Covid?

Perché Johnson ha riaperto tutto nel Regno Unito nonostante la variante Delta del Covid?

Boom di variante Delta del Covid nel Regno Unito, ma Boris Johnson riapre tutto: il motivo della decisione del governo britannico.

Da settimane i contagi in Gran Bretagna sono tornati a livelli molto preoccupanti, complice l’exploit della variante Delta. Eppure, Boris Johnson ha fatto sapere in questi giorni di aver deciso di abolire tutte le restrizioni imposte fino ad ora per combattere il Covid. Sembra una contraddizione, ma è solo apparenza. Ecco il motivo per cui il governo britannico ha scelto di ‘liberare’ il Regno Unito da ogni limitazione.

Il Regno Unito riapre tutto: il perché della decisione di Boris Johnson

La motiviazione di base per questa scelta è ovviamente la rottura, o quasi, del nesso fra contagi, ospedalizzazioni e decessi. Secondo quanto riferito dagli scienziati inglesi, infatti, ormai il rapporto tra i contagi da Covid e le nuove morti è, se non del tutto infranti, di certo molto indebolito. Lo dimostrano dei numeri che sembrano preoccupanti, ma sono invece molto tranquillizzanti.

Boris Johnson

In questi giorni la variante Delta sta facendo sfaceli nel Regno Unito. Gli ultimi dati parlando i oltre 27mila casi in un giorno in Gran Bretagna, laddove il resto dei grandi paesi europei adesso fatica ad arrivare a 1000. L’incremento inglese è del 53% in una settimana e le previsioni di Johnson sono di arrivare a breve a 50mila casi al giorno, ossia a una situazione apparentemente molto simile a quella del picco della seconda ondata. Ma il punto è proprio questo: si tratta di apparenza. Nella realtà dei fatti la situazione è quasi opposta rispetto allo scorso gennaio.

Il drastico calo di ospedalizzazioni e morti da Covid nel Regno Unito

Se nello scorso inverno a 60mila contagi giornalieri seguivano circa 40mila ospedalizzazioni in totale, oggi il dato è molto più basso: si parla di 1900 persone ricoverate in questo momento negli ospedali britannici. Il rapporto è infinitamente più basso: prima un contagiato su dieci finiva in ospedale, oggi capita a meno di un contagiato su cinquanta.

E a rassicurare ancora di più le autorità è anche il dato relativo ai decessi. La linea è ormai piatta da tre mesi a questa parte, nonostante l’aumento dei contagi. Nella giornata di ieri i morti sono stati ‘solo’ 9, un terzo rispetto a quelli registrati in Italia e Germania, nonostante il numero molto più alto di contagi. Un dato che ha una spiegazione chiara: due terzi della popolazione britannica adulta è completamente immunizzata, mentre l’85% ha ricevuto almeno la prima dose. In altre parole, il Regno Unito ha praticamente raggiunto l’immunità di gregge.

A questo punto, quindi, per Johnson non c’è più bisogno di restrizioni. In contesti normali in Gran Bretagna in un anno si registrano circa 10-20mila decessi in un anno per influenza, ma questo non ha mai portato i governi a chiudere tutto per evitare i contagi. E considerando che in questo momento nel Regno Unito la mortalità da Covid è molto più bassa rispetto a quella per influenza e polmonite, non c’è più alcun motivo di imporre limiti alla libertà. Si rivelerà una mossa imprudente o del tutto logica?

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