Covid, allarme per la nuova variante Orthrus: cosa sappiamo sulla nuova tipologia di Omicron in crescita nel Regno Unito.
Nel Regno Unito è nuovamente allarme Covid. Preoccupano in particolare i dati di due sottovarianti di Omicron che si stanno, in questo momento, contendendo il dominio del paese. Si tratta di XBB 1.5, conosciuta come Kraken, e CH.1.1, ribattezzata Orthrus. Stando a quanto indicato dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito in un comunicato stampa, entrambe le sottovarianti potrebbero nel prossimo futuro dividersi la maggior parte dei contagi nel paese, essendo di gran lunga in vantaggio rispetto a ogni altro ceppo del coronavirus. Ma quali sono le caratteristiche che differenziano Orthrus da Kraken?
Allarme sottovariante Orthrus: cosa sappiamo
Se la crescita di Kraken, esponenziale nei primi giorni del 2023, le ha quasi permesso di diventare la sottovariante dominante in Gran Bretagna nel giro di poco tempo, a stupire in questo momento è l’exploit di Orthrus, altra sottovariante dalle caratteristiche leggermente differenti.
Identificata per la prima volta nel novembre 2022, questa sottovariante, come specificato dall’Organizzazione mondiale della Sanità, è una derivazione diretta di Omicron, con l’aggiunta di alcune mutazioni significative della proteina S, in grado di permettere a quest’ultima di eludere gli anticorpi neutralizzanti, rendendo quindi il virus più facilmente trasmissibile.
I sintomi di Orthrus
Come Kraken, dunque, anche Orthrus può contare su una semplicità di diffusione che la rende particolarmente preoccupante in questa fase della pandemia. Non a caso il suo tasso di crescita nel Regno Unito è al momento il più alto in assoluto, e potrebbe presto portarla a diventare la sottovariante dominante.
Ma cosa cambia dal punto di vista sintomatico? Al di là della maggiore capacità di ‘bucare’ la protezione dei vaccini, non sembrano esserci grandi differenze rispetto alle altre sottovarianti di Omicron. Resta meno aggressiva rispetto ad alcune delle varianti con cui abbiamo fatto i conti in passato, ma non va sottovalutata e colpisce soprattutto le vie respiratorie, causando febbre, tosse e altri sintomi assimilabili a uno stato influenzale.
In particolare alcune riviste britanniche invitano a prestare attenzione soprattutto a questi sintomi, gli stessi più diffusi per le altre tipologie di Omicron: rinorrea, mal di testa, affaticamento sia lieve che grave, starnuti e mal di gola.