Vanessa Incontrada: “Da bambina dormivo sotto la bancarella dei miei genitori”

Vanessa Incontrada: “Da bambina dormivo sotto la bancarella dei miei genitori”

Confessioni inedite di Vanessa Incontrada che ha ripercorso alcune tappe della sua vita passata e attuale.

Ospite del podcast di Malcom Pagani, ‘Dicono di te’, Vanessa Incontrada ha avuto modo di raccontare diversi aspetti della sua vita privata e professionale con particolare focus sul suo rapporto con i genitori e il loro lavoro. Non solo. La conduttrice spagnola ha poi sottolineato il suo legame con il figlio Isal, avuto dal compagno Rossano Laurini.

Vanessa Incontrada: i genitori e la bancarella

Vanessa Incontrada

La bella Vanessa ha ricordato i tempi di quando era piccolina e seguiva il lavoro dei genitori: “Mio padre al militare conobbe un amico e decisero di aprire un’azienda, facevano pupazzi di tela e facevano i mercati. Mia mamma c’era in questo progetto, poi si sono separati, mia madre è tornata a Barcellona e mio padre ha continuato a fare questo mestiere”.

Adesso suo padre gestisce un negozio a Follonica e fa i mercati: “Abbiamo un negozio, si chiama ‘Incontrada per voi’. È di mio padre, che continua a fare anche le bancarelle e io vado quando posso”, ha spiegato la conduttrice ammettendo anche di aver sostituito il genitore quando ebbe un incidente in moto.

Proprio l’essere tornata in quel negozio l’ha portata a ricordare un momento preciso della vita: “Aprivo la bancarella, la montavo, la smontavo. A me piace stare nel commercio, amo vendere, sono cresciuta così. Da bambina dormivo sotto la bancarella perché i miei genitori lavoravano e io dovevo stare lì con loro, tante volte facevano le notti e dormivo lì sotto. Ho una vita davvero particolarissima”.

Il rapporto con il figlio

La Incontrada ha poi aggiunto altri aspetti della sua vita attuale in particolare sul rapporto con suo figlio Isal: “Sto vivendo male la sua crescita. Ha compiuto 16 anni ed è giusto che faccia le sue scelte, che cominci ad uscire e ad avere la sua indipendenza, ma non avere più il controllo mi fa stare male. La sto vivendo malissimo. Spero che lui non viva questa angoscia che ho io, non gliela voglio trasmettere perché ha 16 anni ed è giusto che si faccia la sua vita, che esca, che stia con i suoi amici. La lotta per il motorino c’è stata, perché io non volevo, ma alla fine ha il motorino, quindi ho anche questa sofferenza. Vorrei che non mi succedesse questa cosa. La vivo malissimo”.