Mentre in Italia la campagna vaccinale sta entrando nel vivo, si inizia a ragionare sulla terza dose del vaccino anti-Covid da fare in autunno.
L’Italia si avvia a completare il giro di prime dosi di vaccino anti-Covid, ma è già tempo di guardare avanti. In vista dell’autunno, si inizia a ragionare sulla terza dose di richiamo dei vari vaccini (la seconda per quanto riguarda Johnson & Johnson), che dovrà essere somministrata durante la stagione invernale per evitare di andare incontro a una quarta o quinta ondata di contagi. I primi a partire, secondo quanto trapela dalla comunità scientifica, saranno i britannici, che si sono dimostrati particolarmente rapidi in questi mesi. Saranno loro a sperimentare la necessità effettiva e gli effetti del nuovo richiamo, utilizzando eventualmente anche con i nuovi vaccini in arrivo, come Curavac e Novavax.
Terza dose di vaccino Covid: i primi esperimenti nel Regno Unito
La fase di test servirà ovviamente a comprendere gli eventuali effetti collaterali della terza dose e a capire la consistenza della risposta immunitaria. A corroborare le certezze della comunità scientifica sono attese a breve anche le risposte dei nuovi trial delle vari case farmaceutiche dedicate non solo alla terza dose, ma anche alla somministrazione ai bambini, altro tassello fondamentale per poter tornare a una normalità assoluta.
La questione è stata toccata in questi giorni anche in Italia. A parlarne è stato Franco Locatelli, presidnete del Consigliio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, che in questi giorni di riaperture ha esplicitato come sia ragionevole considerare un nuovo richiamo, anche se non è ancora stimabile quanto dovrà essere raccomandato. Il motivo è ovviamente legato ai dati in nostro possesso, per adesso limitati. Da ciò che trapela l’immunizzazione dovrebbe durare dai 10 mesi in su, ma non è impossibile che l’intervallo di tempo possa essere prolungato.
Terza dose in Italia, il caso AstraZeneca e il pass verde
Dovremo dunque attendere ancora qualche tempo per avere certezze sull’effettiva fattibilità di un richiamo in autunno, ma è più che probabile che la strada possa essere quella. La questione terza dose fa sorgere però una serie di nuovi problemi. Ad esempio quello relativo ad AstraZeneca. Si sa infatti che l’Unione europea non rinnoverà il contratto con l’azienda produttrice del vaccino più discusso degli ultimi mesi. In questo caso ci sarà disponibilità di una terza dose o non sarà possibile?
Una domanda cui al momento è impossibile dare risposta. Come resta difficile comprendere quanto sarà importante la terza dose sul certificato verde nazionale. Sappiamo al momento che il green pass, che consentirà a tutti noi di spostarci dalle regioni anche arancioni e rosse e di partecipare ad eventi privati, matrimoni, concerti e così via, dovrebbe avere una durata di 9 mesi dopo il completamento del ciclo vaccinale. Ciò vuol dire che chi ha ottenuto la seconda dose a dicembre o gennaio vedrà in autunno scadere il proprio certificato. Servirà una terza dose per prolungarlo? Lo scopriremo solo tra qualche settimana.