Unioni civili chi può celebrare l’unione giuridica tra due persone dello stesso sesso
L’unione civile consiste nella dichiarazione dinanzi all’ufficiale di stato civile, il sindaco, di due persone maggiorenni dello stesso sesso alla presenza di due testimoni. Non si tratta di un matrimonio omosessuale e la formula prevista dalla celebrazione perde prevedibilmente il romanticismo del matrimonio tradizionale, sebbene sia prevista una certa solennità.
Unioni civili chi può celebrare: la formula
Il sindaco per unire civilmente due persone dello stesso sesso dovrà recitare la seguente formula:
Oggi…avanti a me…, ufficiale dello stato civile del Comune di… sono personalmente comparsi…e …, i quali – alla presenza dei due testimoni … e … – mi dichiarano quanto segue:
di avere formulato a questo ufficio, in data…, richiesta di rendere la dichiarazione costitutiva dell’unione civile tra persone dello stesso sesso;di confermare di non essere in alcuna delle condizioni di cui all’articolo 1, comma 4, della legge 20 maggio 2016 n, 76; di essere consapevoli dei diritti, dei doveri e degli obblighi che derivano dalla costituzione dell’unione civile, ai sensi dei commi 11 e 12 dell’articolo 1 della legge n. 76/2016, di cui ho letto il contenuto; di costituire, mediante la presente dichiarazione, l’unione civile tra di loro. Il presente verbale, al quale allego il verbale della richiesta, viene letto ai dichiaranti i quali, insieme con me ed i testimoni, lo sottoscrivono.
Unione civile chi può celebrare: le fasi precedenti
Per unirsi civilmente, la coppia deve presentare la richiesta congiunta che viene corredata dai dati anagrafici e da una dichiarazione che dimostri l’inesistenza di cause di impedimento. Al momento della presentazione della domanda l’ufficiale di stato civile reciterà una prima formula che nelle sue ultime righe recita:
Ho invitato le parti a comparire nuovamente davanti a questo ufficio per rendere la dichiarazione costitutiva dell’unione civile nel giorno… e li ho informati che la mancata comparizione, senza giustificato motivo, di uno di loro o di entrambi equivale a rinuncia.