“Un grande sbaglio”: Fedez si esprime sulla decisione della Corte Suprema di cancellare il diritto all’aborto

“Un grande sbaglio”: Fedez si esprime sulla decisione della Corte Suprema di cancellare il diritto all’aborto

Il rapper, in una lunga intervista, rompe il silenzio su un tema caldo quello dell’aborto e della decisione della Corte Suprema in USA.

Il rapper è stato sempre promotore dei diritti sociali e sostenitore di molte battaglie civili e politiche; per questo non poteva non esprimersi sull’aborto. In occasione di un’intervista a Vanity Fair, Fedez svela cosa pensa della decisione della Corte Suprema in USA, che poche settimane fa ha cancellato la sentenza sul diritto all’interruzione di gravidanza.

Le dichiarazioni di Fedez sul diritto all’aborto

Fedez

Come riporta Vanity Fair, Fedez dice la sua sull’aborto e la decisione della Corte Suprema: “Un grande sbaglio. Ma a riguardo consiglio di tornare al nostro Paese. Trovo scandaloso che il Vaticano abbia preso la palla al balzo per introdursi nel dibattito sul diritto all’aborto. Ricordo sempre che il Vaticano tramite lo Ior ha fatto investimenti in aziende che producono farmaci come le pillole contraccettive.

E ancora: “Questo fa capire come professino dogmi antichi quando hanno bisogno di portarli avanti, ma quando il denaro chiama, si comportano esattamente come un trapper o un rapper qualunque. Alla fine non siamo così diversi, no? A proposito, posso dire un’altra cosa?

Il rapper continua: “Visto che abbiamo così tanta voglia di tornare indietro nel tempo e di riaffrontare discussioni del passato, proporrei allo Stato italiano la celebrazione della Breccia di Porta Pia, avvenimento che decretò la fine dello Stato Pontificio quale entità storico-politica“.

Fedez non manca di parlare anche del lavoro e dei giovani: “Ho lottato per scappare dalla classe sociale in cui sono nato e oggi vivo troppo lontano per poter dare consigli. Non riesco a fare come Briatore. Mi rendo conto della condizione di privilegio in cui vivo e l’unica cosa che posso fare è restituire un po’ del mio privilegio e della mia ricchezza in qualcosa di utile. Quello che invece posso fare come imprenditore è costruire un’azienda sana e io sono fiero di quella che ho costruito. In questo momento siamo quasi una trentina di persone e il 90 per cento è donna. E sono felice di aggiungere che cinque di queste donne sono rimaste incinte e hanno fatto figli“.

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