Ucciso in strada, fa una straziante confessione alla sorella prima di morire

Ucciso in strada, fa una straziante confessione alla sorella prima di morire

Un giovane è stato aggredito in strada e, mentre giaceva a terra, in fin di vita, ha fatto una confessione alla sorella.

Nyle Corrigan, 19 anni, è stato colpito alla schiena su una strada a Stockbridge Village, nel Merseyside: mentre era in fin di vita, il giovane ha parlato con sua sorella e le ha tenuto la mano, rivolgendole le ultime sue parole.

Ucciso in strada, giovane fa una confessione alla sorella

Un adolescente, accoltellato in strada, è riuscito a pronunciare le sue ultime parole alla sorella, alla quale ha detto: “Sarò un bravo ragazzo” pochi istanti prima di morire.

Nyle Corrigan, 19 anni, è stato colpito alla schiena quando due uomini armati lo aspettavano accanto a Boode Croft a Stockbridge Village, nel Merseyside.

Scena del crimine dopo omicidio

Sei persone sono accusate del suo omicidio: Jamie Coggins, 28 anni, Martin Wilson, 37 anni, Connor Smith, 26 anni e Anthony Llewellyn, 25 anni,

Melanie Smith, 47 anni e Mark Sharpe, 49 anni, genitori di Connor Smith, sono accusati di aver aiutato il criminale a spostarsi da Liverpool a Portsmouth due settimane dopo la sparatoria. Tutti gli imputati negano le accuse mosse contro di loro.

La testimonianza della sorella della vittima

La sorella minore della vittima, Amelia Corrigan, ha rilasciato la sua testimonianza, affermando di aver ricevuto una telefonata da un amico di famiglia verso le 18.30.

Ha detto ‘sei con tua madre? Hanno sparato a Nyle‘”. Ha detto al detective che poi è corsa a casa di suo nonno, Leslie.

Ha detto che poi il giovane cercava di riprendere fiato e “mentre gli tenevo la mano, è iniziata a uscire della schiuma dalla bocca per poi diventare blu“.

La sorella della vittima, infine, ha rivelato che i paramedici sono arrivati ​​poco dopo e hanno cercato di salvare su suo fratello, che è morto poco dopo. Ha detto al detective che l’ha interrogata: “Sapeva che se ne sarebbe andato, ma ha aspettato che arrivassimo noi”.