Uccide la madre, la polizia risale a lui grazie ad un importante indizio

Uccide la madre, la polizia risale a lui grazie ad un importante indizio

Toglie la vita alla madre e la polizia risale a lui, grazie a un indizio che non è passato inosservato: la vicenda.

Stephen Ball, 32 anni, ha ucciso la madre Suzanne Galvin nella loro casa di Bury, durante una sparatoria indotta dalla droga e la donna è stata trovata con diverse lividi sul corpo. La polizia è riuscita a risalire all’uomo, quale responsabile dell’omicidio, grazie ad un importante indizio.

Uccide la madre e la polizia lo incastra grazie a un indizio decisivo

Un uomo che ha ucciso la propria madre è stato arrestato dopo che sul viso di quest’ultima sono stati trovati i segni delle sue scarpe da ginnastica. L’uomo, infatti, ne aveva provocato la morte, in quanto l’aveva ripetutamente calpestata.

Stephen Ball, 32 anni, ha aggredito Suzanne Galvin, 55 anni, nella loro casa a Bury, Greater Manchester: la donna è stata trovata con diversi lividi sul corpo, tra cui uno stampo sul viso, che equivaleva alla suola delle scarpe da ginnastica Asics del 32enne.

Scritta murder su vetro

L’imputato è stato dichiarato colpevole di omicidio e condannato all’ergastolo con un minimo di 15 anni per la violenza indotta dalla droga, visto che l’aggressione è nata per tale motivo.

L’intervento telefonico della nonna

La nonna del 32enne, che lui stesso a chiamato al telefono, ha esportato Ball a chiamare i soccorsi, visto che sentiva la figlia respirare in modo “irregolare”.

Ha cercato di convincere Ball a chiamare un’ambulanza, ma lui ha detto di “non avere credito” e quindi ha chiamato lei stessa il 999.

Suzanne Galvin è stata trovata priva di sensi su un materasso: sul corpo, inoltre, erano presenti estese contusioni. La donna è stata portata al Salford Royal Hospital, dove è morta due giorni dopo.

Il Senior Investigating Officer, Duncan Thorpe, ha affermato: “Innanzitutto, i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con Mary, la mamma di Suzanne e la nonna di Stephen, che ha perso la figlia nelle circostanze più terribili”

“Si è trattato di un’aggressione violenta e prolungata indotta dalla droga su una donna che era completamente innocente. Qualunque sia la sentenza imposta oggi, purtroppo non riporterà indietro Suzanne“, ha concluso Thorpe.