Anche in Italia la spunta blu di Twitter diventa a pagamento: cosa succede dal 1° aprile sul social network di Elon Musk.
Il reset globale era stato promesso, e adesso è arrivato. In tutto il mondo, anche in Italia. Dal 1° aprile Twitter diventa a pagamento. O meglio, la spunta blu di Twitter. Una novità che era stata già preannunciata, ma che in queste ore sta per diventare ufficiale. Elon Musk e i vertici del noto social network americano hanno infatti deciso di dare il via al programma Twitter Blue, che permetterà a tutti di ottenere la propria spunta blu, dietro il pagamento però di un piano di abbonamento, che può essere sia mensile. Un cambiamento rivoluzionario che ha già portato a discussioni e dibattiti sui social, e non solo su quello dei cinguettii…
Nasce Twitter Blue, il programma per la spunta blu a pagamento
Secondo qualcuno potrebbe trattarsi di un semplice pesce d’aprile, visto la concomitanza della partenza del progetto con la tradizionale festa degli scherzi. Un’opzione che possiamo scartare con discreta certezza. L’annuncio è infatti arrivato direttamente dai canali ufficiali della piattaforma, arricchito da dettagli che erano stati, più o meno, già anticipati negli scorsi mesi.
Stando a quanto riferito, tutte le spunte blu verranno cancellate, anche quelle di chi ha dovuto “lottare” in questi anni per ottenerla. Sarà un progetto democratico al 100%. Tutti potranno avere la propria “certificazione di autenticità”, a patto che sottoscrivano l’abbonamento. I prezzi? In Italia è previsto un costo di 7 euro al mese, con uno sconto per chi accetta il piano annuale. Da desktop, il costo sale a 8 euro mensili, mentre va peggio agli utenti che usano l’iPhone. A causa delle commissioni di Apple, il prezzo totale sarà di 11 euro.
I dettagli di Twitter Blue
A scatenare il dibattito, e soprattutto le critiche, è il fatto che il nuovo progetto non si limita a concedere la spunta blu agli utenti che accettano di pagare, ma fornisce un servizio differente tra chi si abbona e chi no, dividendo in pratica gli utenti tra premium e freemium. I primi potranno vedere i propri contenuti volare in alto nelle risposte, nelle menzioni e nelle ricerche. Potranno anche pubblicare video più lunghi, di qualità superiore, e modificare i tweet. Inoltre, avranno l’opportunità di generare cinguettii lunghi, fino a 4mila battute, e potranno avere l’accesso in anteprima alle altre funzionalità che verranno sviluppate nei prossimi mesi.
Tra l’altro, non tutte le spunte saranno uguali. Le aziende, sempre pagando, e non poco, potranno ottenere una spunta dorata. Le istituzioni invece una grigia (sempre non gratuita). Una vera e propria rivoluzione che, ad oggi, appare un rischio. Il tentativo di Musk è quello di cercare di rimettere in ordine i conti in perdita dell’azienda. Riuscirà nella sua impresa o questo cambiamento si rivelerà un flop? Solo il tempo ce lo dirà, ma come per ogni novità bisognerà attendere per scoprire se e quanto gli utenti siano davvero disposti a pagare pur di vedersi riconosciuti determinati diritti su una piattaforma social.
Di seguito il tweet con l’annuncio: