“Crazy Krizia”, la chiamavano gli americani: ecco la storia dell’eccentrica stilista Mariuccia Mandelli, scomparsa nel 2015, ma mai dimenticata.
Mariuccia Mandelli, in arte Krizia, resta una delle stiliste di moda più famose in Italia e nel mondo. Nella sua storia l’unica cosa che manca davvero sono i rimpianti: “Ho sempre fatto tutto quello che ho immaginato di fare“, ha detto. Quando Krizia è morta, il 6 dicembre 2015, tutta Milano ha pianto ed è stata tanta la commozione ai funerali della stilista.
Un carattere difficile, un talento enorme e un eredità grandiosa: ma chi era davvero? Come ha fatto ad affermarsi, quali innovazioni ha lasciato ai posteri e, soprattutto, che fine ha fatto la sua azienda?
Cosa vuol dire il nome Krizia?
Perché Krizia si chiamava Krizia? Il nome viene da uno dei Dialoghi di Platone sulla vanità femminile. Lei però si guardava di rado allo specchio: la vanità per Mariuccia era soprattutto avanguardia, l’uso di materiali insoliti come gomma e sughero
Gli americani la chiamavano Crazy Krizia; lei non non si definiva pazza, ma semplicemente un donna che amava rompere gli schemi.
La storia di Mariuccia Mandelli, alias Krizia
Maria Mandelli, detta Mariuccia, nasce a Bergamo il 31 gennaio 1925 (Acquario). Sin da giovane si dimostra talentuosa nel taglio e nel cucito (da bambina cuciva i vestitini per le bambole delle sue amiche), ma inizialmente lavora come insegnante elementare.
Abbandona questa carriera per dedicarsi alla sartoria con l’amica Flora Dolci. Il suo primo laboratorio si trovava a Milano, nell’appartamento preso in affitto dal musicista Lelio Luttazzi. Debutta nel 1957 e si fa notare immediatamente dai critici di moda del SAMIA di Torino con una collezione di rottura in bianco e nero.
Krizia è capace di intuire ciò che le donne vogliono, è ribelle e innovativa nel suo accostare tagli sportivi e materiali preziosi. Nel 1971, sconvolge il fashion system con dei pantaloncini cortissimi (in un periodo in cui il midi era la lunghezza più estrema).
Il brand di abbigliamento Krizia oggi è passato nelle mani dell’imprenditrice cinese Zhu Chongyun: una transizione che per molti è da considerare come un’amara sconfitta per la moda italiana.
Mariuccia Mandelli: figli e vita privata
Krizia non ha mai avuto figli suoi; una cosa che, a detta dell’amica Laura Biagiotti, negli ultimi anni della sua vita avrebbe rimpianto. La stilista, però, era molto legata ai due figli che il marito Aldo Pinto aveva avuto dal precedente matrimonio. E gli amici non le sono mai mancati.
Aldo e Mariuccia erano una coppia curiosa e affiatata. Si sono conosciuti durante una cena a casa del fratello di lui, l’architetto Piero. Si sono piaciuti subito e nel novembre 1971 si sono sposati a Milano con rito civile. In realtà, quello fu il loro secondo matrimonio: la prima cerimonia fu celebrata in Giamaica.
Hanno girato il mondo e il loro posto preferito era l’isola di Barbuda. Proprio lì, nel 1989, hanno aperto il K Club, un resort molto amato dalle personalità del mondo dello spettacolo. Insieme amavano intrattenere i loro ospiti con lunghe e deliziose cene a Porto Rotondo, cene organizzate con amore dall’abile Aldo, aiutato dall’assistente Alem.
Aldo, che ha raggiunto Mariuccia a soli 3 mesi dalla sua morte, era noto per le sue doti comunicative, per la sua parlantina e per le sue storie divertenti. Talvolta Krizia si ingelosiva (e lui non era da meno) e i loro litigi sfioravano la rissa, ma erano inseparabili.
4 curiosità su Krizia
– Chi ha lavorato per lei dice: “La sig.ra Mandelli aveva la capacità di farti sentire in paradiso, amata, coccolata, rispettata, ascoltata, e con la stessa capacità ti faceva scendere all’inferno, facendoti dubitare delle tue capacità, delle tue conoscenze, della tua professionalità. Ti massacrava verbalmente, durante la sfilata, e poi, quando tutto era finito ed era stato un successo (come sempre del resto), ti guardava dritta negli occhi con il suo miglior sorriso e ti diceva:
‘Quella maglia lì che indossa della Krizia Poi le sta talmente bene… che gliela regalo!!’. Era il suo modo di ringraziarti, di dirti che era contenta del tuo lavoro, malgrado tutto“, ha raccontato una ex dipendente a Fashiontimes.
– Amava i suoi anelli, che definiva il suo portafortuna.
– Mariuccia non ha mai amato i compleanni e ha sempre fatto in modo che la sua età non venisse messa in risalto nelle interviste.
– Nella docu-fiction Illuminate, la sua vita è stata raccontata da Carolina Crescentini.