Trimestre anti-inflazione: l’iniziativa del Governo genera parecchi dubbi

Trimestre anti-inflazione: l’iniziativa del Governo genera parecchi dubbi

Il trimestre anti-inflazione è partito, ma i dubbi degli italiani sono tanti: ecco perché l’iniziativa del Governo sembra un bluff.

E’ partito il trimestre anti-inflazione, l’iniziativa del Governo che prevede la vendita di una serie di prodotti di largo consumo a prezzi calmierati. Anche se ad un primo sguardo sembra un progetto più che positivo per milioni di italiani, la situazione genera parecchi dubbi: vediamo perché.

Trimestre anti-inflazione: l’iniziativa del Governo genera parecchi dubbi

Dall’1 ottobre al 31 dicembre 2023, gli italiani potranno usufruire del trimestre anti-inflazione. Si tratta di un’iniziativa del Governo volta a tutelare il potere di acquisto dei consumatori contrastando la spinta inflazionistica. In sostanza, in tutti i supermercati e le farmacie che hanno aderito si potranno acquistare beni alimentari di largo consumo e prodotti per l’igiene personale a prezzi calmierati.

La situazione sembra piuttosto allettante, anche perché secondo gli esperti il trimestre anti-inflazione andrà a garantire un risparmio medio sulla spesa di circa 150 euro a famiglia. Ad una lettura più attenta, però, sorgono parecchi dubbi. Al momento, hanno aderito all’iniziativa 49 associazioni: da Coop a Farmacie Unite, passando per Confinprese, Confcommercio, Assogiocattoli e Confartigianato.

Questo significa che stiamo parlando soprattutto della grande distribuzione, quindi marchi come: Despar, Pennymarket, Coop e Crai. Di conseguenza, le piccole botteghe pagheranno sulla propria pelle la corsa al prezzo più basso. Pertanto, sembra che il trimestre anti-inflazione vada, da un lato, a tutelare il consumatore, mentre dall’altro spinga la GDO ad una politica di prezzi spietata.

L’iniziativa avrà successo o è solo uno specchietto per le allodole?

I dubbi sul trimestre anti-inflazione non si fermano alla lotta sui prezzi a cui potrebbe dare vita la grande distribuzione, ma c’è dell’altro. Ogni singolo esercente ha la possibilità di scegliere in completa autonomia i prodotti da vendere ad una cifra calmierata, a patto che rientrino nei beni di prima necessità e di largo consumo. Non solo, non deve seguire neanche un parametro obbligatorio per la scontistica.

L’unica regola è rispettare la continuità del servizio, dall’1 ottobre al 31 dicembre 2023. La domanda, quindi, sorge spontanea: come hanno fatto gli esperti a prevedere un risparmio di 150 euro a famiglia? Inoltre, che differenza c’è tra questa iniziativa del Governo e le offerte che di settimana in settimana propongono i vari marchi della grande distribuzione? Insomma, la speranza è che questo fantomatico trimestre non sia l’ennesimo specchietto per le allodole che viene propinato agli italiani dai piani alti che vivono di vitalizi & Co.