Totò Schillaci, il racconto di moglie e figlio sugli ultimi mesi di malattia

Totò Schillaci, il racconto di moglie e figlio sugli ultimi mesi di malattia

Il saluto nella camera ardente e poi i funerali: Palermo, l’Italia e ovviamente la famiglia dicono addio a Toto Schillaci. Le parole della moglie e del figlio.

Sono giorni durissimi per tutta l’Italia e soprattutto per Palermo dopo la morte di Totò Schillaci. A vivere il dramma e dolore peggiore, senza dubbio, la sua famiglia con la moglie Barbara Lombardo e il figlio Mattia che sono stati protagonisti di alcune dichiarazioni intervenendo a ‘Storie Italiane’ su Rai 1, con la conduzione di Eleonora Daniele.

La malattia di Totò Schillaci: parla la moglie

Totò Schillaci

Intervenuta a ‘Storie Italiane’ su Rai 1, la moglie del compianto Totò Schillaci ha raccontato quelli che sono stati i suoi ultimi mesi di lotta contro la malattia: “Totò era un galantuomo, una persona umile e io mi sono innamorata proprio di questo, della sua umiltà e della sua gentilezza. Era l’amore della mia vita…È l’amore della mia vita”.

La Lombardo ha poi aggiunto: “[…] Per tre anni e mezzo abbiamo lottato contro questa malattia. Diciamo che lui l’aveva superata, avevano detto che era guarito e quando è arrivata la proposta di fare un programma televisivo abbiamo deciso di riprenderci la nostra vita in mano, ma dopo il rientro dalla trasmissione abbiamo fatto nuovamente degli accertamenti”.

Accertamenti che hanno dato un verdetto terribile: “Le metastasi avevano preso la parte cervicale, è stato sottoposto a chemioterapie, radioterapie, è stato veramente massacrato però lui ha lottato veramente, è stato un guerriero. Lui voleva vivere per me, per i suoi figli e fino all’ultimo ce l’ha dimostrato”.

Il dolore del figlio Mattia

Accanto alla donna, anche Mattia, figlio di Totò: “Papà lascia un dolore tremendo“, ha detto il ragazzo. “Era un punto di riferimento per tutti e non ci sono parole. La sua storia la conosciamo tutti: una persona che dal nulla è diventato quello che è diventato. Speriamo che almeno questo rimanga come esempio per tutti i ragazzi che ci credono”. E sull’affetto che l’Italia intera sta dimostrando per lui ora: “Lui era molto riservato ma sarebbe contento ed è giusto che le persone che lo desiderano lo salutino”.

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