Che cos’è e come funziona il Tool Library? Vediamo in cosa consiste il modello di economia circolare e, soprattutto, se è presente in Italia.
Nato in America nel 1943, il Tool Library si è diffuso e continua a diffondersi in tutto il mondo. Si tratta di un modello di economia circolare che, se venisse adottato in larga scala, potrebbe davvero cambiare le sorti del pianeta. Vediamo come funziona e se ha preso piede anche in Italia.
Tool Library: cos’è e come funziona
Il primo abbozzo di Tool Library risale al 1943, quando in Michigan, negli Stati Uniti, la produzione industriale ha iniziato a perdere i colpi a causa della Seconda Guerra Mondiale. Eppure, scavando nelle abitudini delle famiglie italiane, questo modello di economia circolare è sempre stato utilizzato anche prima di quella data, fino alla fine del Novecento. Basti pensare agli aiuti/favori che, un tempo, si scambiavano i vicini di casa: dalla macchina per fare la pasta alla televisione condivisa.
In sostanza, una Tool Library consente di noleggiare un oggetto che utilizzeremmo poco e poi riportarlo in loco quando lo scopo per cui ne avevamo bisogno è stato soddisfatto. Quante volte, ad esempio, abbiamo acquistato un oggetto che poi è finito nel dimenticatoio? Dagli strumenti utili per il bricolage agli attrezzi da cucina, passando per supporti medici/riabilitativi: sono tante le spese inutili che facciamo quotidianamente. Affittando ciò di cui si ha bisogno, a patto che non venga utilizzato ogni giorno, si risparmia e si riduce l‘impatto ambientale delle aziende diffuse in tutto il mondo. Le Tool Libraries, quindi, rappresentano un’alternativa sostenibile ed economica allo shopping incontrollato e inutile.
Tool Libray italiane: quali sono?
Dopo aver visto cos’è e come funziona una Tool Library, veniamo alla nota dolente: la presenza di negozi di questo tipo sul suolo italiano. L’idea di base, come avrete facilmente intuito, è quello della condivisione. A questa, poi si accompagnano altre mille sfaccettature: dal risparmio al rispetto per l’ambiente, passando per la voglia di avvertire un senso di appartenenza ad una comunità. In Italia, attualmente, ci sono soltanto quattro strutture di questo tipo: Leila Bologna a Bologna, Zero a Palermo, Oggettoteca a Firenze e Tool Library a Ravenna.