“Orgoglioso di essere campione olimpico, ma soprattutto di essere gay”

“Orgoglioso di essere campione olimpico, ma soprattutto di essere gay”

Tom Daley, ancora bagnato dopo la vittoria dell’oro olimpico nei tuffi sincronizzati, ha lanciato un forte messaggio di sostegno alla comunità Lgbt.

La dichiarazione che non ti aspetti, una stoccata dura all’Italia che ancora discute il Ddl Zan incendiando dibattiti infuocati, ma soprattutto un bel messaggio di speranza.

L’oro olimpico Tom Daley, campione nei tuffi sincronizzati con il compagno Matthew Lee, ha commentato con queste parole la vittoria a Tokyo 2020: “Sono incredibilmente orgoglioso di dire che sono un uomo gay e anche un campione olimpico”. Un’affermazione inaspettata dopo la vittoria al cardiopalma contro l’imbattibile coppia cinese formata da Cao Yuan e Chen Hansen.

Dal gradino più alto del podio dei Giochi Olimpici arriva un importante messaggio di sostegno all’intera comunità LGBT. Le parole di Tom Daley sono come un faro in un momento buio, una presa di posizione netta e sincera che va oltre ogni contestazione e facile moralismo.

Spero che qualsiasi giovane Lgbt là fuori possa vedere che, non importa quanto ti senti solo in questo momento, puoi ottenere qualsiasi cosa.

Daley, classe 1994, ha affermato di essere stato vittima di bullismo proprio a causa della sua omosessualità. I demoni dell’insicurezza e dell’inadeguatezza l’hanno oppresso per tutta l’adolescenza, ma oggi ha ottenuto il suo riscatto.

Il coming out ufficiale di Tom Daley

La dichiarazione di Daley non è una novità. Il coming out ufficiale l’aveva fatto qualche anno fa tramite il suo canale YouTube dicendo semplicemente: “Ho incontrato qualcuno e sono felice. E si dà il caso che questo qualcuno sia un ragazzo.”

Il ragazzo in questione è nientemeno che Dustin Lance Black, uno dei più acclamati sceneggiatori hollywoodiani, premio Oscar per il film “Milk“. I due sono sposati dal 2012 e hanno avuto un figlio tramite maternità surrogata. L’hanno chiamato Robert “Robbie”, in omaggio al padre di Daley, scomparso a soli quarant’anni a causa di un tumore al cervello.

La vittoria più grande

Quattro Olimpiadi, due bronzi vinti a Londra e a Rio de Janeiro, ma indubbiamente il punto più alto della sua carriera Tom Dailey l’ha toccato a Tokyo 2020. Durante la conferenza stampa un giornalista cinese gli ha chiesto come stesse suo figlio, e Tom ha risposto: “Mio figlio Robbie è stato il viaggio più incredibile, che mi ha cambiato la vita. Non vedo l’ora di andare a trovarli, mio marito e mio figlio, per abbracciarli e poter festeggiare insieme questo fantastico traguardo”.

Una perfetta fusione di umanità e visione etica in ideale spirito olimpico. Tom Daley con il viso ancora bagnato dall’acqua e dalle lacrime ha dimostrato che lo sport non è mai “solo sport”, ma una narrazione sociale imprescindibile.

Un’immagine emozionante che non dimenticheremo facilmente.