Tipi di copricapo: come conoscere e riconoscere i vari modelli di cappello, tra differenti tese, forme e stili, dal berretto alla stupida.
Ma quanti tipi di copricapo esistono? Il cappello ĆØ un accessorio che regala tante gioie ma anche qualche dolore alle donne di tutto il mondo. Tra tese larghe o strette, visiere, forme belle ma scomode, altre comodissime ma poco apprezzabili: di modelli di cappello ne esistono a centinaia, ed ĆØ importante conoscerli tutti per fare le scelte migliori a seconda delle occasioni! Se non sai distinguere un borsalino da una paglietta, forse ĆØ il caso di fare un ripasso. Ecco i nomi di cappello che proprio non puoi non conoscere!
Tipi di cappelli: i modelli senza tesa
Partiamo dal cappellino piĆ¹ amato dai ragazzi che seguono lo street style, ovvero il baseball cap. Si tratta del tipico copricapo con visiera utilizzato dai giocatori di baseball, ma anche dagli amanti della cultura hip hop.
Spesso conosciamo i nomi, ma non riusciamo a collegarli alla tipologia effettiva di copricapo. Chi infatti non sa cosa sia un basco? Diventato quasi un simbolo politico per l’immagine iconica di Che Guevara, ĆØ un cappello che in realtĆ si ricollega soprattutto all’immaginario francese e a uno stile elegante e artistico adatto alle piĆ¹ belle passeggiate all’ombra della Tour Eiffel!
Direttamente dalla fredda Russia, invece, abbiamo il colbacco, uno dei cappelli piĆ¹ adatti per proteggersi dal freddo. Si tratta di un copricapo con grandi protezioni delle orecchie, un’imbottitura caldissima e tendenzialmente di pelo.
C’ĆØ poi il beanie, conosciuto anche come cuffia (o in alcune zone come zuccotto), un grande classico che in italiano difficilmente si riesce a identificarlo. Si tratta del tipico copricapo invernale, una coccola per la testa grazie alla lana e al cashmere con cui ĆØ realizzato.
C’ĆØ poi il cappello a secchio (bucket hat), conosciuto dai piĆ¹ come cappello alla pescatora. Un modello che torna in auge ogni tot di anni, ritrovando sempre nuova vita. Adesso sembra adattarsi soprattutto a chi cerca un look urban.
Simile per forma al precedente ĆØ poi il cloche, un tipico copricapo anni Venti. Si tratta di un elegante cappellino che ricorda una campana, e si adatta perfettamente a un certo abbigliamento. Di seguito un modello irresistibile:
Per chi si sente nobile nell’animo, e non solo, il copricapo piĆ¹ oindicato ĆØ invece il pillbox, un piccolo cappello dalla forma rigida che si adagia sulla testa regalando un aspetto non solo vintage, ma anche chic. O di piĆ¹. Guardare per credere:
E chiudiamo questa prima carrellata con la stupida, un cappello che assomiglia alla coppola tipica della Sicilia, ma con una forma piĆ¹ strutturata e con una visiera rigorosamente a vista. Il suo nome deriva da quello di un cappello militare.
Modelli di cappelli femminili con tesa stretta o larga
Se esistono tantissimi modelli di copricapo senza tesa, ce ne sono ancora di piĆ¹ con tesa larga o stretta. Tra questi, partiamo dal pamela. Si tratta di un cappello solitamente in paglia, caratterizzato da una tesa piatta e molto ampia, ideale per chi non vuole essere colpita da un raggio solare.
Simile, ma rigorosamente di paglia (almeno per i mesi caldi), ĆØ invece il boater hat, la paglietta, un altro copricapo dalla tesa mediamente larga ma piĆ¹ morbida rispetto al precedente.
Per le occasioni invece piĆ¹ eleganti, e non per forza per la spiaggia, uno dei cappelli a tesa larga piĆ¹ apprezzati ĆØ il borsalino, capace di spezzare gli outfit fatti di jeans o da biker. Va sottolineato che in questo caso il nome cambia se la tesa ĆØ di 6 centimetri. Se aumenta fino a 8 si tratta di fedora, mentre il nome di trilby viene assegnato ai copricapi dalla tesa molto stretta.