Quando fa effetto la terza dose del vaccino anti-Covid: gli esperti spiegano come funziona l’immunizzazione con la terza dose.
Prosegue la campagna vaccinale in Italia. Moltissime persone si stanno già sottoponendo alla terza dose, come altamente suggerito dalle autorità mediche e politiche nazionali. Tuttavia, con l’avanzare dell’emergenza Omicron in tutta Europa, sono in molti a porsi domande sull’efficacia dei vaccini, e in particolare delle terze dosi. Per esempio, quando comincia l’effettiva protezione? E quanto dura? La risposta è stata data da alcuni esperti. Ecco il parere della comunità scientifica.
Terza dose del vaccino: quando diventa efficace
La terza dose serve in sostanza per dare un richiamo al nostro sistema immunitario. Essendo le nostre difese dotate di memoria, quando vengono in contatto per la terza volta con una minaccia, come in questo caso il Sars-Cov2, riescono a reagire in maniera più rapida rispetto al passato. Anche per questo motivo la terza dose dovrebbe risultare protettiva fin da subito rispetto alle due precedenti.
Spiega Roberto Luzzatti, professore di Malattie infettive dell’Università di Trieste, come riportato dal Messaggero: “Fondamentalmente le cellule immunitarie che mantengono la memoria verso gli antigeni estranei all’organismo hanno già questa memoria del virus e quindi il booster con la terza dose è già subito attivo, poi si consolida nelle due settimane successive“. Un iter, questo, che avviene con tutte le vaccinazioni. Dopo ogni somministrazione la risposta immunitaria diventa sempre più rapida.
Ma c’è differenza tra persona e persona? A questa risposta è più difficile rispondere. In linea teorica, le tempistiche riguardanti l’efficacia dovrebbero essere le stesse per tutti i soggetti vaccinati. Tuttavia, concludono gli esperti, molti pazienti con buona immunità rispondono rapidamente, altri che invece hanno immunità ridotta stentano a rispondere alla stimolazione. Molto dipende dunque anche dal nostro sistema immunitario.
Qual è l’efficacia del vaccino contro la variante Omicron?
Un altro aspetto che aumenta le perplessità sul vaccino riguarda la sua efficacia contro le ultime varianti del virus, come Omicron. Un aspetto, quest’ultimo, sul quale le autorità medico-scientifiche stanno già indagando per poter comprendere quali siano le tempistiche effettive. Come riportato tra le Faq dell’Istituto superiore di Sanità, c’è già ottimismo sull’effettiva efficacia anche contro questa variante: “È emersa un’efficacia maggiore verso la malattia sintomatica due settimane dopo il boster, comparabile o leggermente inferiore a quella verso Delta“.
Secondo gli esperti, due dosi di vaccino Pfizer/BioNTech non offrirebbero protezione sufficiente contro la variante, mentre la terza dose sarebbe in grado di riportare gli anticorpi neutralizzanti a livelli di efficacia paragonabili a quelli relativi alla variante originaria del virus. In altre parole, con la terza dose anche la variante Omicron dovrebbe risultare molto meno pericolosa e contagiosa per percentuali amplie di popolazione vaccinata.