Dopo l’improvviso addio a Le Iene, torna a parlare Teo Mammucari che ha rotto il silenzio sulla decisione di salutare il noto programma.
Sono passati ormai alcuni mesi dall’addio a Le Iene da parte di Teo Mammucari e solamente ora si conoscono maggiori dettagli su quanto accaduto. Il conduttore, infatti, è tornato a parlare della scelta di salutare il noto programma spiegando cosa lo abbia spinto a questa decisione.
Teo Mammucari e l’addio a Le Iene
Intervistato da Libero Quotidiano, Mammucari ha detto: “Ho lasciato Le Iene e mi hanno detto che ero matto, in realtà avevo solo altre esigenze come quella di riprendere il racconto e il confronto col pubblico a teatro interrotto per vent’anni dalla televisione. Non si tratta assolutamente di un ripiego ma di una scelta artistica fatta mentre in tv conducevo la più vista trasmissione di Italia 1 e Tu si que vales su Canale 5”.
C’è chi ha parlato di una lite con Davide Parenti, ideatore del programma, ma il presentatore ha negato tutto: “Davide ha litigato con tutti i conduttori che esistono. Non lo dico io ma i giornali. Io però non ho litigato con lui. Il contratto per l’edizione di quest’anno non lo avevo in realtà ancora firmato, per cui colsi l’occasione e quella mancanza di entusiasmo che sentii per andare a parlargli”.
E ancora parole importanti per quella che è stata la sua collega di avventura, Belen: “Chiesi Belen che secondo me era la persona giusta e non sbagliai. Però poi mi sono reso conto che stavo facendo da dieci anni i lanci e che stavo perdendo l’entusiasmo ed era ora, sia pure con molto dispiacere, di lasciare spazio a chi aveva più entusiasmo di me”.
Sul futuro: “Ho chiesto a Italia 1 di darmi un programma tutto mio. Ho presentato un progetto. Mi hanno detto che stanno valutando. Quando saranno pronti, la porta è aperta da entrambi i lati. Però se per me non ci sono spazi per fare cose nuove, preferisco rinunciare anche a quelle vecchie e tornare a fare teatro”.
Di seguito anche un post Instagram del conduttore impegnato ora a Teatro con lo spettacolo “Più bella cosa non c’è”: