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In Svizzera approvato un salario minimo di 3500 euro: “Non si può vivere con meno”

Soldi

Svolta nel mondo del lavoro in Svizzera: è stato approvato a Ginevra il salario minimo a 3500 euro, il più alto in tutto il pianeta. Una rivoluzione figlia della crisi economica per il Coronavirus.

Vivere con un salario inferiore ai 3500 euro è impossibile. Un principio che è diventato legge in Svizzera. Domenica 4 ottobre gli elettori hanno approvato, con il 58,15% dei voti, l’aumento del salario minimo a 4mila franchi, circa 3500 euro. Una vittoria importante per la sinistra, che sei anni fa si era vista bocciare questa svolta da un referendum a livello federale. Cosa è cambiato da ieri a oggi? La crisi figlia della pandemia di Coronavirus, che ha portato reso nota la situazione di povertà di numerose famiglie ginevrine.

Salario minimo in Svizzera per la crisi Covid

Il salario minimo, che dovrà essere garantito dagli imprenditori e dai datori di lavoro, prevede una remunerazione oraria di almeno 23 franchi, ovvero 21 euro, per 41 ore di lavoro a settimana. Un salario che è presente già in altri due cantoni, Neuchâtel e Giura.

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Nonostante la Svizzera sia nota per la concentrazione di redditi estremamente alti, anche qui la crisi economica derivante dalla pandemia da Coronavirus ha fatto sentire il proprio peso, portando alla luce un problema di povertà troppo a lungo passato sotto traccia. Anche in territorio elvetico sono infatti tantissime le famiglie in difficoltà economiche, nuovi poveri che per un quarto sarebbero di origine straniera. E per questo la sinistra e i sindacati hanno ritenuto necessario riportare in auge la questione del minimo salariale, altra battaglia importante vinta dopo quella sul reato di omofobia.

Riforma salariale in Svizzera: quando entrerà in vigore

La misura entrerà in vigore il 17 ottobre e andrà a beneficio di circa 30mila lavoratori a bassa retribuzione. Tra questi, anche impiegati come addetti alle pulizie o lavoratori della ristorazione. Il minimo salariale elvetico sarà il più alto del mondo.

A Repubblica, il senatore socialista del Parlamento svizzero, Carlo Sommurga, ha spiegato il motivo di questo provvedimento: “La pandemia ha rivelato la spaccatura sociale, perché i 75mila dollari (il reddito pro-capite svizzero) di cui parliamo sono un’illusione ottica, in quanto c’è gente che guadagna molto di più e altri che si ritrovano sotto il livello di povertà“.

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ultimo aggiornamento: 6 Ottobre 2020 13:15

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