Squid Game: come evitare che per i bambini l’emulazione diventi un pericolo

Squid Game: come evitare che per i bambini l’emulazione diventi un pericolo

Sempre più casi di emulazione tra i bambini dopo aver visto scene di Squid Game, quali sono i rischi per i più piccoli?

Squid Game è la serie tv Netflix più vista del momento con un successo senza eguali ad un mese dalla sua uscita. La popolarità di questa serie tv sudcoreana ha fatto sì che i suoi contenuti si diffondessero anche tra i bambini, nonostante la serie sia vietata ai minori di 14 anni. A far discutere, infatti, sarebbe in particolare il pericolo di emulazione, con casi che si sono già registrati in Belgio. Vediamo cosa sta succedendo.

Squid Game e bambini: l’allarme tra le scuole

La visione di Squid Game è vietata ai minori di 14 anni per via della presenza di contenuti violenti ed espliciti. Tuttavia a poco più di un mese dall’uscita della serie tv, si parla già di casi di emulazione tra bambini della scuola primaria. Tanto che in Belgio è stato lanciato un vero e proprio allarme dopo che alcuni bambini sono tornati a casa raccontando di essere stati presi a schiaffi per aver perso giocando a “un, due, tre stella”. In breve il fenomeno si è rivelato non essere affatto un episodio isolato e altre scuole hanno riferito comportamenti simili.

Squid Game

Per esempio nel Regno Unito, come riportato dal The Guardian, il consiglio dell’autorità locale del Central Bedfordshire ha diramato un’esortazione ai genitori consigliando di vietare la visione della serie tv ai più piccoli. Anche in questo frangente si erano verificati casi di emulazione tra i bambini.

Le insidie dei social

In riferimento alle notizie degli ultimi giorni è stato sottolineato più volte che spesso i bambini non hanno visto la serie vera e propria. Le immagini della serie, infatti, si diffondono spesso veicolate dai social media, per esempio attraverso le sfide che stanno circolando su TikTok, e giungono così ai bambini.

La preoccupazione di educatori, genitori e psicoterapeuti, non è data solo dall’emulazione, ma bisogna anche considerare la difficoltà nei bambini di distinguere tra la realtà e la finzione. Vi riportiamo la riflessione dello psicoterapeuta e autore del libro “Vietato ai minori di 14 anni”, Alberto Pellai.