“Sono una donna inutile”: Anna Mazzamauro e il racconto su se stessa

“Sono una donna inutile”: Anna Mazzamauro e il racconto su se stessa

L’attrice parla della sua carriera ma anche della paura di invecchiare e morire e di come le combatte, rivelandosi a 360° con tutte le sue debolezze.

In occasione di una lunga intervista su Libero, Anna Mazzamauro parla del suo corpo e della sua carriera. Le sue parole hanno fatto in parte discutere per quel “sono una donna inutile” che non suona molto bene. L’attrice ripercorre anche le sue paure, l‘età e il tempo che avanza che lei combatte con il suo lavoro.

Le controverse dichiarazioni di Anna Mazzamauro

Come riporta Fan Page, l’attrice rivela: “La verità è che sono una donna inutile. Davvero: ho solo la virtù di sapere recitare. Il mio unico vanto è che non sono “diventata” un’attrice: lo sono sempre stata. È scritto nel mio dna. Sono utile solo quando sto sul palco. Ho solo questa virtù: il resto è una tragedia“.

E ancora: “A teatro sono una prima donna, al cinema vengo subito declassata a caratterista: un termine che detesto. Adesso poi che non ho più vent’anni, mi danno ruoli da anziana chiedendomi pure di balbettare: ma le pare? Gli ultimi due film che ho fatto sono stati tremendi (Poveri ma ricchi e Poveri ma ricchissimi, ndr).

L’attrice parla poi della paura della morte: “Sì, per forza: sono atea. Quindi ho paura eccome della morte, perché non penso che ci sia qualcosa dopo“. E ancora: “Sono felice perché faccio il lavoro che sognavo fin dalle elementari e per cui ho sempre lottato. Già solo questo mi infonde un senso di gratitudine immenso verso la vita. Inoltre, quando sono sul palco, sento tutto l’amore del pubblico. Mi sento viva, bellissima… felice.

Sulla sua fisicità dichiara: “Ho fatto fatica, sia da bambina ma anche dopo. Capita purtroppo di imbattersi in qualche stronzo che sottolinea la tua atipicità (non parlo di bruttezza perché quella parola evoca qualcosa di volgare e di incolto) a maggior ragione nel mondo dello spettacolo dove sembra che non puoi recitare se non hai le gambe attaccate ai lobi delle orecchie e il sedere attaccato alla nuca…”.