Fedez nullatenente? Scatta l’esposto alla GdF

Fedez nullatenente? Scatta l’esposto alla GdF

Le dichiarazioni del rapper risalgono al 2020 e sono state rilasciate in Tribunale: il Codacons chiede di far luce sulla questione.

Beni mobili o beni immobili registrati? Nullatenente direi“, secondo la Repubblica la dichiarazione di Fedez fatta davanti al giudice di Milano, ha catturato l’attenzione tanto del pubblico quanto delle istituzioni, considerando lo stile di vita lussuoso adottato dai Ferragnez.

L’occasione della dichiarazione risale ad un procedimento per diffamazione avuto luogo nel novembre del 2020. L’udienza, vista la crisi pandemica, era stata svolta in collegamento video, ed il rapper, a causa di alcuni problemi di connessione, aveva ribadito più volte di essere nullatenente.

Le sue parole, al di là del primo impatto sorprendente, trovano una spiegazione nella sua strategia patrimoniale: Fedez ha infatti specificato che i suoi beni sono intestati alle società a lui riconducibili.

Fedez in Tribunale per il Codacons

Il procedimento del 2020 nel quale Fedez aveva dichiarato di essere “nullatenente” era scaturito dopo le lamentele da parte del Codacons. L’associazione dei consumatori riteneva di essere stata diffamata dal rapper, tuttavia la vicenda si è conclusa senza conseguenze legali per il rapper.

La stessa associazione dei consumatori, nel febbraio scorso, ha inviato un esposto alla Guardia di Finanza di Roma e Milano per approfondire la questione, chiedendo di “fare luce sulle società riconducibili al rapper” e di poter avere una relazione tecnica circa lo schema degli asset riconducibili al cantante e tutti i cambiamenti degli assetti societari di Fedez.

Fedez

Il cantante al momento non ha voluto fornire alcun commento o dichiarazione al riguardo.

Fedez e Codacons: nuova udienza il 6 maggio

L’episodio in questione si inserisce all’interno di una lunga disputa legale tra Federico Leonardo Lucia (vero nome del rapper) e l’associazione dei consumatori. Fedez inoltre sarà ascoltato dai pubblici ministeri romani il 6 maggio prossimo in merito ad un procedimento per il quale è accusato si calunnia nei confronti del Codacons. Anche questa volta le contenzioni riguardano il settore pubblicitario e delle raccolte fondi, già motivo di tensioni in passato.

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