Sonia Bruganelli parla della malattia della figlia Silvia e rivela come ha vissuto i primi anni insieme a lei e il rapporto che le lega.
L’ormai ex moglie di Paolo Bonolis, Sonia Bruganelli, ha conosciuto il conduttore televisivo quando aveva appena 23 anni e pochi anni dopo è diventata mamma di Silvia, oggi 22enne. Ma da subito l’opinionista televisiva ha capito che c’era qualcosa che non andava.
Ora Sonia ha rivelato alcuni dettagli inediti sulla malattia della figlia e sul rapporto che le lega. Ecco che cosa ha detto.
Sonia Bruganelli: “Sentii la necessità di fermare quel momento”
Pochi giorni fa l’opinionista ha condiviso su Instagram uno scatto della figlia Silvia di quando aveva ancora 7 anni.
“Era il compleanno del fratello Davide, c’erano tanti bambini, l’animazione, molto movimento. Lei era lì, bellissima, ma non poteva correre e giocare con loro. Provavo un dolore forte, sentii la necessità di fermare quel momento” racconta Sonia.
Al Corriere della Sera Sonia Bruganelli ha svelato: “Ho accettato di essere una madre imperfetta e va bene così. Silvia però mi ha sempre amata, anche quando ero io a non volermi bene, a sentirmi responsabile della sua limitazione. E invece lei già da piccolissima, quando mi vedeva triste allungava il braccio e indicava il mio occhio come a chiedere: perché piangi?“.
Sonia Bruganelli: il rapporto con la figlia Silvia dopo la separazione da Paolo Bonolis
Sembrerebbe che con la separazione dal marito Paolo, il rapporto con la figlia Silvia possa essersi rovinato, ma la realtà è ben diversa.
“Ho avuto un crollo, avevo 27 anni, era la mia prima figlia. Paolo aveva 40 anni e spalle più larghe, si è occupato lui di tutto. Quando è nato Davide, un anno e mezzo dopo, davanti a un figlio così bello, sano, ho cominciato a dirmi che non me lo meritavo. E il mio rapporto con lei Silvia è diventato ossessivo, mentre non riuscivo più a stare vicino a Davide” ha raccontato l’imprenditrice.
Sulla separazione dal marito, invece, ha chiarito: “Io e Paolo viviamo in due appartamenti diversi di palazzi comunicanti attraverso un terrazzo e la stanza di Silvia. Ora sono molto più vicina a lei di quando abitavamo nello stesso appartamento”.