Smart Working 2024: ecco quali sono le nuove regole

Smart Working 2024: ecco quali sono le nuove regole

Per chi lavora da casa le regole stanno per cambiare: le novità impatteranno soprattutto i dipendenti del settore pubblico.

Mentre nel settore privato il lavoro da remoto sembra una realtà destinata ad affermarsi in maniera definitiva, i dipendenti del settore pubblico non potranno più godere di questa possibilità. Nel decreto Milleproroghe infatti non è stato inserito lo slittamento della fine del “lavoro agile”, il noto smart working, senza accordo aziendale, per i lavoratori del pubblico impiego genitori di figli sotto i 14 anni e per i fragili.

Smart Working: le nuove regole per la Pubblica Amministrazione

A partire dal 2024, la possibilità per i dipendenti pubblici di usufruire del lavoro da remoto dipenderà esclusivamente da accordi individuali, secondo quanto previsto dalla direttiva del Ministero per la Pubblica Amministrazione firmata il 29 dicembre 2023.

Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione, ha dichiarato: “Per quanto riguarda in particolare i cosiddetti lavoratori ‘fragili’, l’ormai superata contingenza pandemica, nonché la disciplina contrattuale collettiva consolidata e la padronanza, da parte delle amministrazioni, dello strumento del lavoro agile come volano di flessibilità orientato alla produttività e alle esigenze dei lavoratori, ha fatto ritenere superata l’esigenza di prorogare ulteriormente i termini di legge che stabilivano l’obbligatorietà del lavoro agile”.

Ha poi proseguito: “L’attenzione per i dipendenti più esposti a situazioni di rischio per la salute, tuttavia, non viene meno: la direttiva evidenzia infatti la necessità di garantire ai lavoratori che documentano ‘gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari’ la possibilità di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile“.

Smart Working 2024: cosa cambia nel settore privato

Per quanto riguarda invece i lavoratori del settore privato, lo smart working è stato prorogato al 31 marzo 2024. Questo vale per i genitori con figli sotto i 14 anni e per i lavoratori fragili, ovvero quei i dipendenti che, a seguito di un accertamento medico, risultino maggiormente esposti al rischio Covid.

Al contrario, la proroga non si applica se uno dei genitori ha già ammortizzatori sociali con sospensione o riduzione di orario lavorativo, oppure non lavori. Ovviamente il lavoro da remoto deve sempre essere compatibile con le caratteristiche dell’attività svolta presso il datore di lavoro privato.