Cos’è la sindrome della trasfusione feto-fetale: quali sono i sintomi e le possibili complicazioni legate alla gravidanza gemellare.
Affrontare una gravidanza gemellare può non essere semplice, a prescindere dall’età della futura mamma. Tra i tanti problemi che possono sorgere durante la gravidanza, è molto nota la sindrome da trasfusione feto-fetale.
Ne ha parlato apertamente Veronica Peparini, ex insegnante di Amici. Raccontando lo sviluppo della sua gravidanza, la nota coreografa ha raccontato sul suo account Instagram: “I vasi sanguigni sono condivisi tra le due bambine e in questo momento una delle due piccole è donatrice di sangue nei confronti dell’altra. Questo può essere il principio di una malattia chiamata trasfusione feto-fetale“.
Ma in cosa consiste effettivamente questa sindrome, quali sono i sintomi per poterla individuare e quali sono i trattamenti consigliati in questi casi? Scopriamo insieme tutto quello che bisogna sapere.
Sindrome feto-fetale: cos’è, cause e sintomi
La TTTS (Twin to twin transfusion syndrome) è una sindrome che può colpire tra il 10 e il 15 per cento delle gravidanze gemellari monocoriali, quelli che condividono la stessa placenta. All’interno di questo organo esistono diverse connessioni vascolari, chiamate anastomosi, che mettono in comunicazione i feti. La tipologia di queste anastomosi è strettamente legato al rischio di TTTS.
In una gravidanza normale, priva di complicazioni, lo scambio di sangue tra i due feti è bilanciato e avviene in maniera bidirezionale. Entrambi si scambiano in sostanza la stessa quantità di sangue, senza alcuno sbilanciamento. In alcuni casi tale scambio di sangue può però non essere equilibrato, determinando un una disparità dal punto di vista emodinamico e del liquido amniotico tra i due feti.
In questi casi si può incorrere nella sindrome di trasfusione feto-fetale, condizione che si ha quando un gemello (identificato come donatore) cede all’altro (identificato invece come ricevente) troppo sangue, dando vita a uno squilibrio.
Cosa comporta questa mancanza di equilibrio? Che il ricevente vada incontro a un sovraccarico di liquidi, producendo più urina, causando un aumento del liquido amniotico, mentre il donatore, al contrario, producendo meno urina andrà incontro a un rimpicciolimento del sacco amniotico.
Quanto è grave la sindrome feto-fetale?
Se all’apparenza può sembrare un problema di poco conto, la TTTS non va in realtà sottovalutata, dal momento che è una delle principali cause di mortalità e morbilità perinatali. Quando non trattata può portare alla perdita di un feto nel 90% dei casi, con tassi di morbilità che arrivano al 50% per il gemello sopravvissuto.
Tuttavia, una diagnosi rapida può portare a un miglioramento notevole della prognosi. Esiste infatti un trattamento della sindrome che permette di arrivare a percentuali relativamente alte di sopravvivenza di entrambi i gemelli (tra il 60 e il 70%) e ancora più alte si sopravvivenza di almeno uno dei due (dall’80 al 90%).
Conseguenze e trattamento della sindrome fetofatale
La sindrome può avere varie conseguenze da tenere in considerazione. Può provocare un parto prematuro, ma può causare soprattutto danni ai due feti. Il ricevente, a causa dell’alto volume di sangue arrivato, può ritrovarsi a fare i conti con un affaticamento cardiaco. Il donatore, invece, può vedere rallentata la sua crescita. Entrambi rischiano inoltre lo sviluppo di anomalie di natura cerebrale.
Per questo motivo è necessario trattare tale delicatissima condizione in maniera tempestiva. Il trattamento standard per questo tipo di problematiche è la coagulazione della anastomosi placentari, da effettuare mediante laser in fetoscopia.
Durante la terapia laser, il chirurgo utilizza la tecnologia laser per coagulare o chiudere selettivamente i sistemi circolatori dei due gemelli congiunti. L’obiettivo è ridurre il trasferimento eccessivo o insufficiente tra i due feti o stabilizzare il flusso sanguigno. Qualora tale terapia dovesse risultare non praticabile, per diversi motivi, la sindrome può comunque essere trattata in maniera differente, attraverso amniodecompressione o altri trattamenti volti a riequilibrare lo scambio di liquidi tra i gemelli.