Se c’è di mezzo la “Sindrome di Stoccolma” non è amore: ecco come riconoscerla per poter fuggire il prima possibile!
Un amore quasi pazzo, surreale e negativo: la sindrome di Stoccolma colpisce maggiormente le donne e si tratta di una patologia psicologica. Pensi di essere innamorata del tuo partner, di voler assecondare ogni suo desiderio e ordine, peccato che sei succube di un sentimento che non esiste affatto. Ma come riconoscere questa sindrome? Scopriamolo subito…
La sindrome di Stoccolma in amore
Stiamo parlando di una malattia che scombussola il proprio stato psicologico, quindi capita raramente che sia la vittima a prendere coscienza durante la relazione. Un “amore” malato e folle dove i sentimenti positivi non sono altro che frutto della propria fantasia. Il partner più debole della coppia potrebbe cadere in tentazione e iniziare, così, un rapporto in cui la sindrome di Stoccolma fa da protagonista.
Se sei la vittima, non fai altro che assecondare ogni sua scelta ed essere sempre sua complice in tutto quello che desidera fare. Perdoni ogni suo gesto, anche se negativo nei tuoi confronti: credi che prima o poi cambierà e che diventerà l’uomo che desideri avere al tuo fianco. Il masochismo è il principale sintomo della sindrome.
Sei dipendente da tutto ciò che fa e la tua vita gira attorno a lui. Non puoi fare a meno di pensare alla vostra relazione, al suo volto e alla sua presenza. Ritieni che ogni piccola cosa che lo fa arrabbiare, non sia per colpa sua, ma solo e unicamente a causa tua.
Uscire dalla sindrome di Stoccolma non è facile, specialmente se da fuori nessuno se ne accorge. Chi ha dei familiari vicino o degli amici avrà sicuramente la “fortuna” di essere salvato e allontanato da chi provoca questo stato psicologico. Peccato che da fuori questi tipi di atteggiamenti vengono nascosti molto bene…
Eppure un uomo che ama è facile da riconoscere: basta accorgersi di alcuni segnali…
Sindrome di Stoccolma, origine del nome
Il nome deriva da una rapina in banca avvenuta a Norrmalm Kreditbanken, a Stoccolma, nel lontano 1973. I rapitori presero in ostaggio per sei giorni 3 donne le quali li difesero sia durante la rapina che durante il processo. Una di loro, addirittura, arrivò afidanzarsi con uno dei sequestratori.
Questo singolare fatto suscitò l’interesse dello psicologo e criminologo Nils Bejerot, il quale dopo numerosi studi e ricerche riuscì a capire che le donne erano succubi di una particolare sindrome, che da quel momento prese il nome di “Stoccolma”.
Fonte foto: https://pixabay.com/it/uomo-donna-comporre-controversia-2933984/