Che cos’è la sindrome di Cushing? Innanzitutto è bene differenziarla dalla malattia, visto che è scatenata da cause diverse.
La sindrome di Cushing e la malattia di Cashing hanno cause diverse, ma stessi sintomi. Questa patologia, se diagnosticata in tempi brevi, consente al paziente di condurre una vita assolutamente normale. Ci sono state anche alcune indiscrezioni nel gennaio 2023 che indicavano Vladimir Putin sofferente di questa sindrome. Vediamo quali sono i fattori che la scatenano, i sintomi e le terapie per curarla nel migliore dei modi.
Sindrome di Cushing: cause e sintomi
Chiamata anche ipercortisolismo, la sindrome di Cushing si manifesta quando nell’organismo circolano dosi eccessive di ormoni glucocorticoidi, specialmente il cortisolo, prodotto dalle ghiandole surrenali. In un paziente in salute, il cortisolo è l’ormone che si occupa di rispondere allo stress e favorire la mobilitazione del tessuto adiposo dell’organismo. La sua azione porta ad un aumento della glicemia, che consente una funzione cerebrale anche sotto stress, e ad un abbassamento di glucosio.
E’ opportuno distinguere la malattia e la sindrome di Cushing. La prima è causata da un aumento della funzionalità della porzione più esterna della ghiandola surrenale e provoca una iperplasia diffusa, mentre la seconda è scatenata dalla somministrazione continua di cortisolo per la terapia di alcune malattie, come le patologie autoimmuni, e genera l’atrofizzazione del surrene. Entrambe, però, danno luogo agli stessi sintomi:
- ipertensione;
- tachicardia;
- aumento di peso e obesità;
- striae rubrae (lesioni simili alle smagliature);
- ulcerazioni cutanee, gastriche e duodenali multiple ed estese;
- porpora;
- irsutismo (nelle donne);
- amenorrea (nelle donne);
- riduzione della libido e della fertilità o una disfunzione erettile (negli uomini);
- affaticamento;
- debolezza muscolare;
- depressione, ansia e irritabilità;
- alterazioni dell’umore;
- difficoltà cognitive;
- mal di testa;
- fragilità ossea;
- alterazioni della crescita nei bambini.
I sintomi possono essere a breve termine oppure a lungo termine. Nel caso in cui la malattia fosse causata da farmaci la diagnosi è semplice, mentre nell’altro caso risulta più complessa.
Sindrome di Cushing: diagnosi e cura
Se la sindrome di Cushing è generata da cause endogene e il paziente non presenta sintomi particolari, la diagnosi non è semplice. In ogni modo, è il medico specialista a dover chiedere una serie di esami, come: analisi del sangue e delle urine, test della saliva, tac e risonanza magnetica. La cura, ovviamente, dipende dai fattori che hanno portato allo sviluppo della patologia e potrebbe anche prevedere un intervento chirurgico.
La malattia di Cushing può colpire anche i cani
Questa sindrome non colpisce solo gli esseri umani, ma anche i cani. L’amico a quattro zampe della giornalista Selvaggia Lucarelli, ad esempio, è deceduto proprio a causa della malattia di Cushing. Negli animali, la patologia si manifesta con dei sintomi che possono facilmente essere associati alla vecchiaia: incontinenza, aumento della sete e dell’appetito, eccessivo ansimare, debolezza, affaticamento muscolare, addome disteso, letargia, perdita di pelo, pelle sottile e infezioni delle vie urinarie. Se la malattia non viene presa in tempo, il cane può sviluppare altri problemi potenzialmente letali.