Sindrome di alienazione genitoriale, che cos’è: i sintomi da non sottovalutare

Sindrome di alienazione genitoriale, che cos’è: i sintomi da non sottovalutare

Che cos’è la sindrome di alienazione genitoriale? Scopriamo come si manifesta, ovvero i ‘sintomi’ da non sottovalutare.

Quando due genitori si lasciano sono quasi sempre i bambini a farne le spese. Alcuni riescono a non far pesare ai minori la situazione familiare, mentre altri li coinvolgono in una vera e propria guerra senza esclusione di colpi. In circostanze di questo genere può svilupparsi nei pargoli, sia piccoli che adolescenti, la sindrome di alienazione genitoriale. Vediamo cos’è e quali sono i sintomi da non sottovalutare.

Che cos’è la sindrome di alienazione genitoriale?

Il primo a parlare di alienazione genitoriale è stato lo psichiatra americano Richard A. Gardner negli anni Novanta. Descritta come PAS, acronimo di Parental Alienation Syndrome, il medico l’ha così definita: “Un disturbo che insorge quasi esclusivamente nel contesto delle controversie per la custodia dei figli. In questo disturbo, un genitore (alienatore) attiva un programma di denigrazione contro l’altro genitore (genitore alienato). Tuttavia, questa non è una semplice questione di ‘lavaggio del cervello’ o ‘programmazione’, poiché il bambino fornisce il suo personale contributo alla campagna di denigrazione. È proprio questa combinazione di fattori che legittima una diagnosi di PAS. In presenza di reali abusi o trascuratezza, la diagnosi di PAS non è applicabile“.

Pertanto, la sindrome di alienazione genitoriale è un disturbo che può colpire i figli di genitori separati che coinvolgono i minori nella propria battaglia. Da un lato c’è il cosiddetto genitore alienante, ovvero colui che denigra l’ex partner, e dall’altro c’è il genitore alienato, cioè colui che subisce la situazione. Nel mezzo c’è il bambino che, influenzato dal familiare di riferimento, si schiera con lui.

Questa situazione porta il figlio ad avere atteggiamenti negativi dei confronti del genitore alienato. Assorbe come una spugna le critiche che sente e le fa sue, arrivando ad incolpare un solo genitore per la separazione.

Come si comporta un bambino con sindrome di alienazione genitoriale?

Generalmente, un bambino con sindrome di alienazione genitoriale utilizza nei confronti del genitore ‘odiato’ le stesse espressioni che escono dalla bocca del familiare di riferimento. Non solo, tra i ‘sintomi‘ ci sono anche: false accuse di trascuratezza, violenza o abuso e costruzione di una quotidianità familiare fatta di violenza e paura. Di conseguenza, il minore prova odio, diffidenza e terrore nei confronti del genitore alienato, arrivando a rifiutare ogni forma di contatto con lui. Solitamente, i bambini più colpiti da questa condizione sono i figli unici e coloro che non possono contare su altre figure familiari importanti.