La sindrome della persona rigida è una malattia rara che comporta un progressivo irrigidimento del corpo: vediamo cause, sintomi e cura.
Recentemente, la cantante 55enne Celine Dion è tornata a parlare della malattia contro cui lotta da qualche mese, la sindrome della persona rigida. A causa della patologia è stata costretta anche ad annullare il tour. Vediamo quali sono le cause, i sintomi e la cura della malattia.
Sindrome della persona rigida: cause e sintomi
Chiamata anche la sindrome dell’uomo rigido, la sindrome della persona rigida è una malattia neurologica rara che colpisce soprattutto persone di sesso femminile. Purtroppo, non se ne conoscono ancora le cause. La patologia si origina dal sistema nervoso centrale e si manifesta con sintomi diversi, che vanno tutti a coinvolgere il sistema muscolare e scheletrico. Tra i disturbi più comuni troviamo: rigidità muscolare, spasmi localizzati sul tronco e sull’addome (talvolta sugli arti inferiori e superiori con meno dolore), muscoli contratti e dolenti, deformità anchilosanti e postura lombare fissa in iperlordosi.
E’ bene sottolineare che, con il passare del tempo, la rigidità muscolare va a colpire tutto il corpo, rendendo difficili anche i movimenti più semplici e perfino l’uso della parola. La sindrome della persona rigida, infatti, è una neuropatia periferica ad insorgenza lentamente progressiva, spesso collegata ad altre malattie. Ci sono tre tipi di sindrome dell’uomo rigido: autoimmune, paraneoplastica (meno diffusa) e idiopatica (più rara). Ad aver parlato di questa patologia è stata la cantante Celine Dion, che sta lottando con tutte le sue forze per trovare una cura efficace.
Ecco il video in cui Celine Dion annuncia di essere malata:
Sindrome della persona rigida: diagnosi e cura
Per quanto riguarda la diagnosi, la sindrome della persona rigida si può scoprire attraverso l’anamnesi e la raccolta dei sintomi tipici della patologia. Lo specialista potrebbe prescrivere i seguenti esami: elettromiografia, analisi del sangue e tomografia del midollo spinale. Purtroppo, ad oggi non esiste ancora una cura definitiva e ufficiale contro la malattia. Al momento, il trattamento prevede una cura a base di farmaci sedativi e la somministrazione di immonoglobuline per via endovenosa.