I figli di Silvio Berlusconi hanno raggiunto un accordo per la suddivisione dell’eredità dell’imprenditore. Villa Certosa in vendita.
I cinque figli di Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno, hanno raggiunto un accordo sulla spartizione dell’eredità dell’ex Presidente del Consiglio.
Nell’ultimo riassetto patrimoniale di Silvio Berlusconi, la Fininvest Real Estate sta consolidando il controllo su varie proprietà, incluso il gioiello Villa Certosa. Con la villa in Costa Smeralda ufficialmente messa in vendita, il panorama delle proprietà di Berlusconi sta subendo una significativa trasformazione.
Ma vediamo quale accordo è stato raggiunto tra gli eredi dell’ex Cavaliere.
L’accordo sulle proprietà di Silvio Berlusconi
Gli eredi hanno siglato accordi per distribuire le proprietà, con Villa Certosa che esce dal perimetro familiare per essere messa in vendita. La valutazione della villa, stimata tra i 300 e i 500 milioni di euro, sta attirando l’interesse di investitori nazionali e internazionali.
Per quanto riguarda la Villa San Martino ad Arcore, dove ancora oggi vive l’ultima compagna dell’ex Premier, Marta Fascina, rimarrà gestita insieme dai figli.
L’accordo prevede che la struttura potrà diventare il punto di riunioni comuni o persino la sede di una futura fondazione dedicata al padre.
Invece, per quanto riguarda la villa di Macherio, è in fase di acquisto da parte di Barbara Berlusconi al prezzo di 25 milioni, come scrive il Corriere della Sera.
Silvio Berlusconi: le altre proprietà
La Villa Grande sulla via Appia a Roma, teatro dello storico incontro tra gli esponenti del centro destra nel 2020, sarà acquistata da Pier Silvio.
A Marina Berlusconi andrà, invece, Villa Campari sul Lago Maggiore. insieme alla grande barca a vela Morning Glory.
Infine, Luigi Berlusconi, terzogenito di Veronica Lario e Silvio, vive ora in via Rovani a Milano, nella villetta che un tempo è stata la sede della Fininvest.
Nel raggiungimento dell’accordo i figli di Silvio Berlusconi non hanno incontrato particolari ostacoli, nonostante il valore della spartizione delle proprietà fosse di circa 4 miliardi di euro.