Silvia Romano si è sposata: la vita a un anno dal sequestro

Silvia Romano si è sposata: la vita a un anno dal sequestro

A un anno di distanza dal suo ritorno in Italia e dal suo sequestro, Silvia Romano ha cambiato vita: oggi è sposata e fa l’insegnante.

Era il 9 maggio 2020 quando Silvia Romano è stata finalmente liberata dopo 18 mesi di sequestro e ha potuto riabbracciare i suoi cari nel quartiere Casoretto di Milano. Oggi, a quanto riporta La Stampa, la vita della cooperante – che nel frattempo ha deciso di farsi chiamare Aisha in seguito alla sua conversione alla religione islamica – è totalmente cambiata: a ottobre 2020 ha sposato un suo amico d’infanzia (anche lui di fede islamica) e si è trasferita appena fuori Milano in cerca di maggiore riservatezza. Oltre a prestare servizio come volontaria la ragazza lavora come insegnante di sostegno per i ragazzi fragili che frequentano una scuola per mediatori linguistici.

Silvia Romano Aisha

Silvia Romano: la vita un anno dopo il rapimento

Finora Silvia Romano non ha voluto raccontare pubblicamente la storia dei suo rapimento e della sua conversione a la fede islamica e, dopo il suo rientro in Italia, la ragazza ha cercato di vivere nella più totale riservatezza la sua vita privata. A quanto riporta La Stampa a ottobre 2020 avrebbe sposato (con rito islamico) un suo amico d’infanzia, incontrato in una moschea dove la ragazza era solita andare a pregare. I due hanno poi cercato maggiore privacy trasferendosi poco lontano dalla città in cui la cooperante conviveva con i familiari a Casoretto. Dopo il suo rientro in Italia la ragazza ha cominciato a lavorare come insegnante di lingue e ha continuato a prestare servizio come volontaria.

La conversione all’Islam

Le immagini di Silvia Romano, tornata in Italia col capo coperto da un velo, e la sua conversione all’Islam hanno generato grande clamore ed enormi polemiche. Al sito La Luce lei stessa ha raccontato il percorso della sua conversione religiosa – avvenuta durante il rapimento – e ha dichiarato: “Quando vado in giro sento gli occhi della gente addosso, non so se mi riconoscono o se mi guardano semplicemente per il velo. Ma non mi dà particolarmente fastidio. Sento la mia anima libera e protetta da Dio”.