Significato del numero 25, il Natale della smorfia napoletana

Significato del numero 25, il Natale della smorfia napoletana

Qual è il significato del numero 25? Una cifra strettamente collegata al 7, simbolo della conoscenza e della completezza.

Per molte persone il numero 25 ha un solo significato: il Natale. Eppure, secondo la numerologia questa cifra ha un valore più profondo, che viaggia di pari passo con quello del numero 7, simbolo della perfezione. Vediamo cosa rappresenta, anche per la smorfia napoletana.

Il significato del numero 25

Il significato del numero 25 è strettamente legato a quello del 7. Scomponendolo, quindi 2+5, il risultato è proprio 7, numero della conoscenza. Non a caso, il 25 simboleggia la ricerca mistica e rappresenta ogni forma di scoperta. E’ considerata la cifra dell’analisi, della scoperta e della completezza. In sé, però, ha anche un pizzico di solitudine, spesso necessaria per arrivare a una consapevolezza maggiore.

Il numero 25, però, rappresenta anche i rapporti, siano essi relazionali, associativi o diplomatici. Generalmente, le persone che hanno questa cifra nella propria data di nascita sono parecchio introspettive e introverse. Tendono ad auto analizzarsi, talvolta fin troppo, e a cercare sempre risposte ai dilemmi della via. Sul piano professionale sono spinti a lavorare nel settore della ricerca oppure a intraprendere la carriera religiosa.

Il 25 nella smorfia napoletana: che significa?

Il significato che la smorfia napoletana assegna al numero 25 è molto semplice: il Natale. Un’accezione religiosa, collegata al giorno in cui per i cristiani viene alla luce Gesù. Quando si sogna questa cifra oppure qualche riferimento al periodo natalizio, significa che si hanno mancanze interiori inerenti all’ambito familiare.

Molto probabilmente, ci sono problemi in famiglia, rapporti logorati o incrinati. Come sempre, però, il disegno onirico va interpretato nella sua interezza, il che significa esaminare bene i dettagli. Potrebbe, infatti, indicare semplicemente una forte nostalgia nei confronti dell’infanzia, quando il Natale era diverso, pieno di gioia ed emozioni.