Il significato di Gli anni, l’inno generazionale degli 883

Il significato di Gli anni, l’inno generazionale degli 883

Il significato della canzone Gli anni degli 883, il brano del gruppo di Max Pezzali diventato l’inno di una generazione.

Tra le tante canzoni che hanno reso gli 883 una delle formazioni più importanti nella storia della musica pop in Italia, soprattutto negli anni Novanta, un posto di rilievo è occupato sicuramente da Gli anni. Brano pubblicato nel 1995 come sesto e ultimo singolo estratto dal loro terzo album di inediti, La donna il sogno & il grande incubo, è stato scritto da Max Pezzali come canzone dedicata al tema del ricordo e della nostalgia.

Semplice e immediata e dotata di un ritornello forte e in grado di conquistare l’ascoltatore fin da subito, Gli anni si è dimostrata un instant classic, risultando uno dei brani più amati del repertorio del duo pavese e anche della seguente carriera da solista di Pezzali.

Gli anni degli 883: il significato della canzone

Come si può evincere facilmente, anche da un rapido ascolto, Gli anni elenca nel ritornello alcuni dei momenti più belli ed esaltanti degli anni Ottanta, il periodo dell’adolescenza di Max Pezzali e Mauro Repetto. Lo fa però con una nostalgia estremamente malinconica, finalizzata a sottolineare quanto quel tempo sia ormai parte di un passato che non tornerà più, di un periodo della vita destinato a restare ancorato solo a rimanere solo un ricordo.

MAX PEZZALI

I ruggenti anni Ottanta, rappresentati dal grande Real Madrid, da una serie iconica come Happy Days o dai jeans Roy Rogers, vengono idealizzati nella mente del protagonista come gli anni del boom economico, del trionfo della moda e dello stile filoamericano, dell’esplosione per la grande passione calcistica.

Un’epoca d’oro, almeno all’apparenza, che fa parte però ormai del passato. Il protagonista si ritrova così, arrivato ormai all’età adulta, a frequentare sempre lo stesso posto in cui è cresciuto, quasi fosse ancorato a un tempo che non esiste più, mentre il mondo intorno a lui, rappresentato da una coppia sposata, cambia, va avanti, lasciandolo indietro con un bagaglio di rimpianti. Solo sul finale, tornato a casa dalla compagna, l’uomo sembra prendere coscienza dell’unica vera realtà inequivocabile della vita: “Il tempo passa per tutti, lo sai, nessuno indietro lo riporterà, neppure noi“.

Gli anni degli 883: il testo della canzone

Stessa storia, stesso posto, stesso bar,
stessa gente che vien dentro consuma, poi va,
non lo so che faccio qui,
esco un po’ e vedo i fari dell’auto che mi
guardano e sembrano chiedermi chi cerchiamo noi…

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