Sono 111 i piccoli siti individuati come insediamenti preistorici palafitticoli dentro e intorno alle Alpi, costruiti dal 5000 al 500 a.C.
Gli scavi condotti nelle Alpi hanno permesse di studiare la vita di queste zone in epoca preistorica durante il Neolitico. Gli insediamenti sono un gruppo unico di siti archeologici, una delle fonti più importanti per lo studio delle prime società agricole della regione. Cinquantasei dei siti si trovano in Svizzera. In Italia sono concentrati soprattutto lungo la zona del lago di Garda, del lago di Varese, nei laghi alpini del Trentino Alto Adige e nei bacini del Piemonte.
I siti palafitticoli delle Alpi
Gli insediamenti palafitticoli si trovano sulle rive di laghi, fiumi e in aree umide. Gli insediamenti sono patrimonio Unesco dal 2011, e sono stati selezionati per le loro eccezionali condizioni di conservazione, tanto da costituire una delle fonti più importanti per lo studio delle prime società agrarie della regione.
Le informazioni precise sulla loro agricoltura, zootecnia, sullo sviluppo della metallurgia, per un periodo di più di quattro millenni, coincide con una delle fasi più importanti della recente storia umana: l’alba delle società moderne. I siti rivelano anche dettagli di rotte commerciali attraverso le Alpi e nella pianura. La prova è data dal ritrovamento di canoe e ruote in legno.
In Italia questi insediamenti si possono visitare nelle seguenti località: l’Isolino Virginia a Biandronno, nel Lago di Varese; aree archeologiche visitabili sono poi presenti a Polcenigo, Desenzano del Garda, Manerba del Garda, Peschiera del Garda, Muscoline, Piadena, Cavriana, Monzanbano, Biandronno, Bodio Lomnago, Cadrezzate, Azeglio e Viverone, Arona, Ledro, Fiavè, Peschiera del Garda, Cerea e Arquà Petrarca.
I siti selezionati come patrimonio Unesco sono stati selezionati perché ancora in gran parte intatti. La loro integrità è più che altro compromessa dall’ambiente in cui si trovano, a causa di fattori come l’intensificazione dell’agricoltura e l’utilizzo dei laghi.