Addio a Sergio Zavoli: il giornalista aveva 96 anni

Addio a Sergio Zavoli: il giornalista aveva 96 anni

Sergio Zavoli è morto a soli 96 anni a Roma: la sua vita nelle fila della Rai, della televisione e della politica hanno segnato la comunicazione in Italia.

Sergio Zavoli è morto: si è spento alla veneranda età di 96 anni a Roma, dopo una vita passata a influenzare l’informazione in Italia, a scrivere, creare e a interessarsi di politica. Zavoli ha fatto di tutto: dal giornalista radiofonico, opinionista e fino a condurre un programma in televisione come La Notte della Repubblica e Processo alla tappa.

Sergio Zavoli

La carriera di Sergio Zavoli

Sergio Zavoli nacque a Ravenna nel 1923, ma ha passato la sua infanzia a Rimini per poi entrare a far parte del gruppo Rai nel 1947 come giornalista radiofonico. Il suo impegno alla radio venne subito ripagato, diventando protagonista e voce narrante di molti momenti significativi dello sport e della storia del Paese: come alcune inchieste importanti e gare di livello nel mondo del calcio e del ciclismo. La sua voce avvolgente, calma, calda e famigliare lo hanno sempre distinto nel mondo della radio e, più tardi, anche in televisione.

Infatti il passaggio alla televisione avvenne più avanti, solo negli anni Sessanta. Da quel momento iniziò a studiare nuovi format , a vivere la televisione pubblica come “uno straordinario mezzo di promozione della crescita culturale e civile della società”, e a impegnarsi sempre più per la divulgazione. Dal 1980 al 1986 fu presidente della Rai e, in età decisamente avanzata, anche presidente della Vigilanza Rai (dal 2009 al 2013).

Non solo radio e televisione, Zavoli aveva un’altra grande passione: la scrittura e la poesia. Scrisse e pubblicò tantissimi libri che spesso parlavano delle sue inchieste giornalistiche. Uno dei più famosi è certamente “Socialista di Dio”, pubblicato nel 1981 da Mondadori.

L’amicizia tra Zavoli e Federico Fellini

Una delle amicizie più importanti di Zavoli fu quella con il regista e scrittore Federico Fellini. Come raccontava lo stesso giornalista il loro legame era importante, sentito da entrambi e sincero: “Ci raccontavamo le cose più diverse anche i sogni”, diceva Zavoli.