Serena Bortone: la Rai avvia il procedimento disciplinare dopo il caso Scurati

Serena Bortone: la Rai avvia il procedimento disciplinare dopo il caso Scurati

La Rai ha avviato ufficialmente il procedimento disciplinare preannunciato contro Serena Bortone dopo il caso Scurati. Cosa succederà adesso?

Dopo che la giornalista Serena Bortone ha letto il breve monologo dello scrittore Antonio Scurati, la Rai aveva minacciato di avviare un procedimento disciplinare nei confronti della conduttrice del programma “Che sarà”.

A distanza di poche settimane dal cosiddetto “caso Scurati”, l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, ha annunciato l’avvio del procedimento disciplinare. Ma cosa rischia la giornalista e cosa succederà adesso? Continua a leggere per scoprirlo.

Serena Bortone rischia grosso: l’annuncio dell’ad Rai

Sulla pagina Facebook di USIGRai, il sindacato dei giornalisti Rai, è apparso un post che annuncia: “E cosi l’ha fatto: Roberto Sergio, l’uomo che da dirigente Rai, direttore della radiofonia attaccava pubblicamente sui social il Giornale Radio Rai, ora da Amministratore delegato fustiga a colpi di procedimenti disciplinari chi, anche attraverso i social difende la propria libertà e professionalità da un sistema di controllo “asfissiante” sul lavoro dei giornalisti della Rai. I provvedimenti annunciati sulla vicenda Scurati sono dunque arrivati ma alla persona Sbagliata. Il procedimento disciplinare aperto contro Serena Bortone è inaccettabile. Anche basta.

Sotto al post sono giunti decine di commenti a sostegno della giornalista, ma cosa rischia?

Serena Bortone: cosa rischia la giornalista?

La causa del provvedimento disciplinare è stato un post social in cui ha parlato dell’annullamento del contratto tra la Rai e Antonio Scurati, che prevedeva appunto la lettura del monologo dello scrittore in occasione del 25 aprile.

Roberto Sergio, in audizione in commissione di Vigilanza, contesta alla giornalista la violazione della policy aziendale che vieta ai dipendenti di rilasciare dichiarazioni pubbliche su “Attività, notizie o fatti aziendali“.

L’ad Rai chiarisce che si tratta di “Un provvedimento disciplinare ma una richiesta di chiarimenti e spiegazioni. E poi si potrà decidere quali azioni decidere“.

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