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Selvaggia Lucarelli: il racconto shock sulla malattia che aveva colpito il suo cagnolino

Selvaggia Lucarelli

Dopo tante richieste dei fan, Selvaggia Lucarelli ha svelato le cause della morte del suo cagnolino Godzilla. Un racconto terribile.

Solamente pochi giorni fa Selvaggia Lucarelli aveva commosso tutti i suoi fan raccontando la triste notizia della perdita del suo cagnolino, Godzilla. Il piccolo Cavalier King era venuto a mancare e la donna, insieme al suo compagno, aveva sorvolato sui motivi che avevano portato alla scomparsa dell’amico a quattro zampe. Viste le tante richieste ricevute, la giornalista e opinionista ha scelto di svelare nel dettaglio quanto accaduto all’amato e dolce peloso. Un racconto davvero terribile.

Selvaggia Lucarelli: racconto shock sulla morte del cane

Selvaggia Lucarelli
Selvaggia Lucarelli

La Lucarelli ha scelto inizialmente un post su Instagram ma essendo il racconto davvero lungo e complesso ha preferito continuare con delle stories poi salvate anche sul proprio profilo. “Me lo avete chiesto in tanti. Come è morto Godzilla? Va bene, è venuto il momento di parlarne. Godzilla è morto in un modo che non ci aspettavamo. Perché sia chiaro, sapevamo che non sarebbe diventato un vecchietto, ma pensavamo che ce l’avrebbe portato via il cuore. E invece no, ce l’ha portato via una cosa di cui non sapevamo neppure il nome”.

Il cagnolino aveva quasi 10 anni al momento della sua morte, ma le condizioni di salute sono peggiorate nell’ultimo anno: “Sotto capodanno a Milano nevica e noi lo portiamo a giocare sulla neve, al parco del Portello. Lui era al guinzaglio e siccome era il cane più buono del mondo ma non un fulmine di guerra, non ha capito che il laghetto ghiacciato era appunto un laghetto ghiacciato e ci è finito dentro correndo. Lo abbiamo tirato su, lo abbiamo asciugato e riscaldato a casa. Fatto sta che dopo qualche giorno lo trovo in piedi in salotto, in una specie di trance, che respirava male. Andiamo di corsa dal veterinario, che ci dice di andare nella clinica più prestigiosa di Milano perché è grave e necessità di cure specifiche. Diagnosi: edema polmonare. Prognosi riservata. Non sappiamo se sopravviverà”.

La giornalista prosegue nel suo terribile racconto: “Dopo due giorni di ossigeno Godzilla torna a casa. E lì inizia la somministrazione di farmaci. Molti farmaci per il cuore. Un po’ fa male il cuore anche a noi. Mezza pasticca di questo, mezza dell’altra, diuretici, Fortekor etc.. Lorenzo alla fine diventa una specie di alchimista. Godzilla ha una grave cardiopatia ma si stabilizza. Sopravvive perfino all’estate siciliana con 50 gradi all’ombra, vede per la prima volta le libellule, le insegue, è felice”.

Ma qualcosa, ad un certo punto cambia. In peggio. “Inizia a faticare un po’ nel camminare a lungo. Le passeggiate diventano sempre più brevi. Vabbè, è il cuore, pensiamo noi. Sta invecchiando. Ha una zampa un po’ infiammata, il veterinario cerca una spina, non la trova. Dopo le feste inizia un po’ a ingrassare. Si gonfia. Del resto ha una fame insolita, mi strappa quasi il cibo dalle mani e beve anche tantissimo. Saranno i diuretici. E’ diventato golosissimo, pensiamo”.

Nel mese di febbraio di nuovo in clinica per una visita: “Il cuore va bene, la zampa niente da segnalare. Ma allora che ha quella zampa? Prima tocca all’occhio: prolasso terza palpebra. Non può essere operato, ha il cuore troppo malato per un’anestesia. Cammina sempre meno e dobbiamo trascinarlo col guinzaglio per uscire. In compenso ha sempre più fame, quando mi distraggo ruba anche il cibo ai gatti. Riesce a bere una ciotola d’acqua in pochi secondi”.

Poi, dopo un bagnetto, la questione precipita con un occhio gonfio e pieno di pus e la zampa che peggiora. Da qui, la Lucarelli e il suo compagno decidono di andare da un veterinario vicino: “Guardando la sua pancia gonfia, il pelo rado e non so che dice: ‘Secondo me ha il cushing’. Cosa diavolo è il cushing? Siamo ai primi di maggio. La zampa si piega sempre di più, sembra spezzata. Un’altra clinica, quella in cui morirà, ci dice che ha una sublussazione”.

La coppia si informa quindi sul cushing: “E’ un problema all’ipofisi, produce un eccesso di cortisolo. Sintomi: fame e sete eccessivi. Perdita di pelo specie sul dorso. Pancia ‘a botte’. Debolezza muscolare. Cecità. Affanno. Riluttanza all’esercizio fisico. Infiammazioni”.

La diagnosi giusta era quella della veterinaria, quella non della clinica specializzata e famosa. “Abbiamo speso migliaia di euro tra cure e veterinari e nessuno ha capito, se non quando era tardi, se non una veterinaria da cui non eravamo mai andati perché pensavamo non fosse abbastanza brava, chissà. Nel giro di pochi giorni Godzilla ha smesso di camminare. Lo portavamo a fare i bisogni in braccio. Ci hanno detto che non valeva la pena neppure fare gli esami per il cushing e che la terapia non sarebbe servita ormai. Godzilla era arrivato a fine corsa”.

L’addio a Godzilla

A quel punto non c’era più nulla da fare: “Lo abbiamo portato in clinica, non c’era più niente da fare. Ci hanno dato qualche minuto per salutarlo. L’ho preso in braccio, l’ho tenuto stretto. Abbiamo pianto. Poi il veterinario gli ha messo l’adesivo azzurro sulla zampina. La puntura per addormentarlo. Non ha neppure chiuso gli occhi, erano troppo gonfi e malandati. E’ morto con gli occhi aperti”.

“Poteva avere un po’ di tempo in più. Non sono neppure arrabbiata. Sono solo triste. E mi sento in colpa perché non mi perdono di non essere stata capace di unire i puntini. Ho scritto questo perché il cushing è insidioso e può essere confuso con i sintomi della vecchiaia, magari voi unite i puntini e regalate altro tempo al vostro cane”.

Di seguito il post Instagram della Lucarelli con l’inizio del terribile racconto:

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ultimo aggiornamento: 9 Giugno 2022 12:58

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