I più famosi scioglilingua italiani: da quelli più lunghi a quelli corti, dai più facili a quelli difficili. Anzi, difficilissimi.
La lingua italiana è famosa in tutto il mondo per la sua bellezza e la sua ricchezza. Grazie a suoni dolci ma decisi e a una grande complessità che da sempre affascina i linguisti può diventare a volte anche giocosa. Una vera sfida per gli amanti delle parole. Lo dimostrano i tanti scioglilingua italiani con si cimentano ogni giorno persone di tutta la penisola.
Queste frasi, vere e proprie filastrocche più o meno brevi, permettono di comprendere appieno quanto sia intrigante il connubio di suoni, di ritmo e anche di significato della nostra lingua, facendone apprezzare ogni sfaccettatura. Alcuni sono famosi, altri meno. Alcuni sono facili, altri difficili, difficilissimi o addirittura impossibili. Ma tutti riescono a divertire sia i madrelingua che chi approccia per la prima volta con il nostro idioma. Scopriamo insieme alcuni dei più belli in assoluto.
Scioglilingua italiani: i più difficili e famosi
Anche in questo modo digitalizzato in cui la comunicazione è spesso basata su messaggi di testo brevi, spesso online, gli scioglilingua possono rappresentare una sfida affascinante. Un ritorno alle radici della nostra comunicazione, un modo per cercare di migliorare la nostra pronuncia, la nostra articolazione e ottenere una padronanza ancora più completa della nostra lingua.
Se anche tu vuoi metterti alla prova con gli scioglilingua più divertenti e famosi, quelli che possono rappresentare una sfida affascinante e gratificante, se superata, in questo paragrafo proveremo a offrirti alcuni dei più difficili in assoluto. Eccone un breve elenco:
– Apelle, figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo, tutti i pesci vennero a galla per vedere quella bella palla di pelle di pollo fatta da Apelle, figlio di Apollo.
– Chi ama chiama chi ama, chiamami tu che chi ami chiami. Chi amo chiamerò se tu non chiami.
– Eva dava l’uva ad Ava, Ava dava le uova ad Eva, ora Eva è priva d’uva mentre Ava è priva d’uova.
– Ho in tasca l’esca ed esco per la pesca, ma il pesce non s’adesca, c’è l’acqua troppo fresca. Convien che la finisca, non prenderò una lisca! Mi metto in tasca l’esca e torno dalla pesca.
– Nel castello di Mister Pazzin dei Pazzi, c’era una pazza che lavava una pezza di pizzo nel pozzo. Mister Pazzin dei Pazzi diede una pizza alla pazza che lavava la pezza di pizzo nel pozzo. La pazza rifiutò la pizza, così Mister Pazzin dei Pazzi buttò la pazza, la pizza e la pezza nel pozzo del castello di Mister Pazzin dei Pazzi.
– Se l’arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescostantinopolizzasse, vi disarcivescostantinopolizzereste per disarcivescostantinopolizzare lui?
– Se la serva non ti serve, a che serve che ti serva di una serva che non serve? Serviti di una serva che serve, e se questa non ti serve, serviti dei miei servi.
– Verso maggio con un paggio vado in viaggio. Non vaneggio, nè motteggio: forse è peggio! Se mi seggo, più non reggo: mangio o leggo. Se non fuggo qui mi struggo, ma se fuggo vado al poggio e un alloggio là mi foggio, sotto un faggio, con coraggio!
Scioglilingua italiani corti
Gli scioglilingua non sono una tradizione solo italiana, o solo dialettale. Come le filastrocche dei mesi, sono presenti in tanti paesi. Si tratta di giochi di parole che sono stati a lungo utilizzati da varie culture come strumento educativo o di intrattenimento. Ma gli scioglilingua italiani, ammettiamolo, sono tra i più belli e affascinanti in assoluto. Alcuni sono lunghi, verbosi, complicati, come quelli che abbiamo elencato poco fa.
Altri sono invece più semplici, almeno all’apparenza. Sono brevi, corti, rapidi, facili da imparare ma non sempre semplici da pronunciare correttamente. Piccole perle che permettono di scoprire la musicalità della nostra lingua e apprezzarne alcune sfumature che spesso rischiano di passare in secondo piano. Ecco una rassegna dei più intriganti in assoluto:
– Figlia, sfoglia la foglia sfoglia la foglia, figlia.
– Li vuoi quei kiwi? E se non vuoi quei kiwi che kiwi vuoi?
– Sereno è, sereno sarà; se non sarà sereno, si rasserenerà.
– Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa.
– Trentatré trentini entrarono in Trento, tutti e trentatré trotterellando.
– Tre tigri contro tre tigri.
– Una rana nera e rara sulla rena errò una sera.
– Filastrocca sciogligrovigli con la lingua ti ci impigli ma poi te la sgrovigli basta che non te la pigli.