Sanremo 2025, svelati i nomi dei Big: Codacons minaccia denunce

Sanremo 2025, svelati i nomi dei Big: Codacons minaccia denunce

Svelati i nomi dei 30 Big in gara al Festival di Sanremo 2025: il Codacons sul piede di guerra, minaccia denunce.

Solamente ieri, domenica 1 dicembre, Carlo Conti ha svelato i nomi dei 30 Big in gara che si esibiranno al Festival di Sanremo 2025, ma già sono arrivate minacce da parte di Codacons.

L’annuncio del cast dei Big in gara ha suscitato reazioni contrastanti da parte del pubblico, ma una delle critiche più forti arriva dal Codacons, l’associazione dei consumatori, che ha minacciato azioni legali contro la partecipazione di rapper e trapper noti per i contenuti dei loro brani. Ma scopriamo che cosa sta succedendo.

Sanremo 2025: l’accusa del Codacons

L’associazione ha lanciato un duro attacco dopo che Carlo Conti ha rivelato la lista degli artisti selezionati per il prossimo Festival.

Secondo il Codacons, l’inclusione di rapper e trapper che in passato hanno scritto testi violenti, sessisti e omofobi rappresenta un passo indietro nelle battaglie contro la violenza di genere e l’uguaglianza.

Qui il post di Sanremo con i nomi degli artisti in gara.

La nota ufficiale dell’associazione ha dichiarato che la decisione di premiare questi artisti “Offende milioni di donne italiane” e “Vanifica anni di sensibilizzazione contro la violenza“.

Per questo l’associazione scrive: “Siamo valutando le possibili iniziative legali da intraprendere per bloccare la partecipazione dei rapper scelti da Carlo Conti per il prossimo Festival di Sanremo 2025“.

La minaccia di azioni legali contro i partecipanti di Sanremo 2025

Il Codacons, che aveva già sollecitato la Rai e Carlo Conti a escludere dal Festival gli artisti con testi problematici, ha annunciato di star valutando le possibili azioni legali per fermare la partecipazione dei rapper scelti. L’associazione ha parlato di “contenuti pericolosi“, accusando i brani di promuovere l’omofobia, il bullismo e l’offesa verso le donne.

Al momento, né la Rai né Carlo Conti hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali in risposta alle accuse del Codacons. Tuttavia, la questione solleva un interrogativo sulla direzione artistica del Festival e sul ruolo dei rapper e trapper nel panorama musicale italiano.

Solamente poche settimane fa il Codacons aveva diffidato Carlo Conti proprio a proposito degli artisti da ammettere alla gara.