Salone del Mobile 2022: al centro dell’evento di Milano i temi della sostenibilità e della transizione ecologica.
Il mondo cambia, anche quello dell’arredamento. E, di conseguenza, si modificano anche i temi e le idee alla base del Salone del Mobile. Nel 2022 il design italiano mostra la propria accelerazione sulla questione della transizione ecologica e della sostenibilità. Ma non chiamatelo “green washing”. Non c’è una voglia di pulirsi la coscienza, nelle principali aziende di design, bensì un desiderio di perseguire un obiettivo che possa garantire un futuro, non solo economico, al nostro Paese e al nostro pianeta.
La sostenibilità al centro del Salone del Mobile
Una tematica fondamentale e importante che ha preso piede ovunque, dal Messico agli Emirati Arabi, e che non può non trovare l’Italia impegnata in prima linea. La sostenibilità è la strada necessaria per garantirci un futuro, in ogni ambito, compreso quello del design e dell’arredamento.
Spiega, ad esempio, il designer messicano Israel Ruiz parlando del Salone del Mobile 2022, come riportato dal Sole 24 Ore: “Ci sono molte strategie differenti e noto che non solo i prodotti sono ecosostenibili, ma anche gli stand stessi sono progettati in modo da ridurre l’impatto ambientale, e questo approccio riguarda ache la comunicazione, la distribuzione, il trasporto e la presentazione dei prodotti“.
Le scelte del Salone, in tal senso, sono state chiare. Per l’edizione 2022 gli organizzatori hanno fatto richiesta alle Nazioni Unite di adesione al Global Compact, chiamando contestualmente l’architetto Mario Cucinella per la realizzazione di un’installazione importante, da 1400 metri quadri, che racchiudesse tutti gli elementi principali della sostenibilità.
Le novità sostenibili del Salone di Milano
Convegni e talk sono stati organizzati in questi giorni al Salone del Mobile per presentare i nuovi scenari di questo settore e le sfide per il futuro, soprattutto legate al tema ambientale. Secondo i dati riportati, le aziende del mobile che si sono impegnate su questo tipo di problematiche, ottenendo certificazioni ufficiali, sono riuscite a conquistare migliori risultati in termini di crescita del fatturato e redditività rispetto a quelle rimaste indietro. Altro che “green washing“.
Lo dimostrano aziende come la padovana Lago, presente con uno stand progettato in maniera interamente riciclabile, in grado di ridurre dell’87% le emissioni di CO2. La stessa impresa, tra l’altro, presentato tra le novità della propria collezione una linea speciale che permette di lavorare il vetro riproducendo le fattezze del marmo e delle pelli animali, applicabile su una serie importante di prodotti. Un piccolo esempio di ciò si sta ammirando in questi giorni al Salone, tornato al suo antico splendore, ma più “green” che mai.