La violenza sulle donne è un tema che sta a cuore a Rula Jebreal, la quale ha dovuto convivere con la grave perdita di sua madre, suicidatasi proprio a seguito delle violenze subite.
A Vanity Fair la giornalista di origine palestinese Rula Jebreal ha confessato per la prima volta il più terribile dramma del suo passato, ovvero la scomparsa di sua madre – morta suicida – quando lei era soltanto una bambina.
“Parlo di fatti che conosco, di adesso. (…) Per me è imprescindibile, non combatterla vorrebbe dire che non è cambiato niente da quando mia mamma si è suicidata. E lo devo a mia figlia“, ha dichiarato la giornalista a Vanity Fair spiegando il perché del suo monologo contro la violenza sulle donne a Sanremo 2020.
Rula Jebreal: la madre morta suicida
Nonostante le polemiche da cui è stata accompagnata la notizia della sua partecipazione al Festival di Sanremo 2020, Rula Jebreal sarà alla kermesse, dove Amadeus l’avrebbe fortemente voluta. La giornalista terrà un monologo contro la violenza sulle donne, tematica a cui lei è profondamente legata da quando l’ha sperimentata sulla propria pelle, perdendo sua madre da bambina.
“Mia mamma si è tolta la vita dopo un’infanzia di violenze tra i 13 e i 18 anni, nessuno le aveva creduto per salvare “l’onore” della famiglia“, ha raccontato a Vanity Fair.
Il terribile incontro con Harvey Weinstein
Nell’intervista a Vanity Fair Rula Jebreal ha rivelato anche che in un’occasione ebbe modo di incontrare Harvey Weinstein, il produttore tristemente famoso per lo scandalo molestie da cui è stato travolto nel 2018, dopo le confessioni di decine e decine d’attrici in giro per il mondo.
“Una volta l’ho visto maltrattare una sua assistente, le urlava addosso e lei è scappata via piangendo. Gli ho detto: sei molto fortunato, io ti avrei malmenato, tu saresti finito all’ospedale e io in carcere“, ha rivelato Rula Jebreal a proposito del suo incontro col produttore.
Fonte Foto: https://www.instagram.com/rulajebreal/?hl=it
