I genitori di Rita Pavone avevano idee ben differenti sul futuro della figlia, ma il padre non ha mai smesso di credere in lei.
Non c’è responsabilità al mondo più difficile che crescere dei figli. Molte volte si crede di prendere delle decisioni per il loro bene, quando non è così. I genitori di Rita Pavone avevano idee decisamente diverse sul modo in cui crescerla, entrando anche in rotta di collisione. Una fonte di stress e tensioni in famiglia, anche se i tanti sacrifici sostenuti hanno, infine, ripagato, come riconosce la stessa artista, una delle colonne portanti della musica italiana. Scopriamo, dunque, insieme la storia dei genitori di Rita Pavone.
Genitori di Rita Pavone: biografia e carriera
Il padre Giovanni era nato ad Asti nel 1912 (morendo a Torino il 20 marzo 1990), ma di origini siciliane, prestava servizio da operaio alla Fiat, mentre la madre Maria, casalinga, era di origini ferraresi (non sono disponibili info dettagliate). Solo nel tardo 1959, il signor Pavone riuscì ad ottenere uno dei tanti alloggi affittati dalla Fiat a prezzi modici ai suoi dipendenti che ne avevano maggiormente bisogno. Sin dall’età di due anni, Rita (la quale aveva tre fratelli: Piero, Carlo e Cicco) mostrava una propensione istintiva verso la musica e il ballo. Papà la assecondava con gioia e ne coltivava con entusiasmo le ambizioni artistiche. Proprio lui le fece in seguito conoscere e apprezzare i grandi dello spettacolo mondiale di allora, da Judy Garland a Fred Astaire.
Il salario del capofamiglia era troppo misero per sfamare sei bocche. Così Rita trovò lavoro in un laboratorio di camicie da uomo e nei pomeriggi festivi, a bordo di una Lambretta guidata dal papà, raggiungeva le varie località dell’entroterra piemontese, dove si esibiva in veste di cantante. Nel corso del tempo Rita cominciava a sentire crescere un disagio via via più pesante. Ad aggravarlo il malumore della madre, che cominciava a vedere per lei un futuro alquanto nebuloso. “Le donne debbono pensare a sposarsi e a mettere su famiglia“, le ripeteva continuamente, strappando il sì di Giovanni durante una discussione a cena. In realtà, lui non aveva affatto desistito.
Tramava qualcosa nell’ombra e quel qualcosa portò nel 1962 a una lettera. Mentre la famiglia stava trascorrendo le ferie a Mattie, un piccolo paesino montano della Valle di Susa, arrivò una lettera proveniente da Roma, in cui si comunicava a Rita che aveva superato a pieni voti un provino per voci nuove, e si era perciò qualificata alle finali del concorso. Contro il volere della madre, dunque, partì e fu lì che ebbe inizio una carriera strepitosa, in grado di portarla pure oltreconfine. Meno felice fu, invece, il destino della coppia, ormai sempre più ai ferri corti, fino alla separazione nel 1968 che fece scandalo all’epoca.
Pur profondamente addolorata dalla rottura, Rita Pavone non si sottrasse alle responsabilità di figlia, prendendosi cura della madre, affetta dal morbo di Alzheimer prima dei 60 anni: “Le diagnosticarono questa malattia terribile. Io sono stata molto vicina ai miei genitori durante i loro problemi di vecchiaia – ha raccontato –. Si tratta di due pilastri della nostra vita e se non li si considera come tali significa non avere capito niente di quest’ultima”.
3 curiosità sui genitori di Rita Pavone
– Affinché la figlia partecipasse alle finali del concorso per voci nuove, fissate a Roma, la madre utilizzò i soldi messi da parte per comprarsi un frigorifero… su “pressioni” del marito!
– La separazione mandò a monte il sogno americano: “Fui costretta a rinunciare perché avevo 19 anni e all’epoca la maggiore età era 21 e mio padre non volle farmi accompagnare da una governante perché voleva che andasse con me mia madre. Poi abbiamo capito perché quando il fattaccio venne fuori”, ha spiegato la cantante.
– Sul tradimento del padre: “Io avevo capito che ci fosse qualcosa di strano, ma non dissi nulla a mia madre, volevo proteggerla e poi speravo che le cose si sistemassero. Invece non si sono sistemate”, ha confessato l’interprete.